Lastra a Signa: cane legato e gettato nel lago muore annegato
L’area oggetto del reato è “l’ex lago da pesca di Bellosguardo” sulle colline di Lastra a Signa nelle vicinanze della Villa Caruso.
Un atto di pura crudeltà a Lastra a Signa: un cane gettato nel lago di Bellosguardo a Lastra a Signa legato ad una zavorra con il guinzaglio.
Cane legato e gettato nel lago muore annegato
Il fatto risale al 10 luglio, quando un cittadino facendo una passeggiata sulle rive del lago di Bellosguardo, nei pressi della Villa Caruso, nei pressi di via delle Selve nel comune di Lastra a Signa, notò uno stano involucro di colore marrone galleggiare nell’acqua nei pressi della riva.
Incuriosito dal fatto si accorse che era la carcassa di un cane di piccola taglia e immediatamente si mise in contato con il Nucleo Guardie Zoofile dell’ENPA, per la verifica e il recupero dell’animale.
L’intervento delle guardie zoofile dell’ENPA di Firenze con la partecipazione operativa del personale dei Vigili del Fuoco di Firenze Ovest, svolto alla rimozione della carcassa dell’animale, ha dato immediatamente origine all’accertamento verificando che l’animale è stato dolosamente annegato.
La crudeltà
In effetti dal recupero della carcassa del cane è subito emerso che era stato legato al collare con il guinzaglio e questo ad un pesante sottovaso in coccio come zavorra per permettere lo sprofondamento nell’acqua dell’animale.
Si tratta di un soggetto di piccola taglia, (circa 7/8 Kg) con collare di colore celeste a pallini bianchi e rosa, non è stato possibile accertare il sesso e se avesse il microchip identificativo ai fini dell’individuazione del proprietario, in quanto la carcassa era in avanzato stato di decomposizione.
L’area oggetto del reato è “l’ex lago da pesca di Bellosguardo” sulle colline di Lastra a Signa nelle vicinanze della Villa Caruso, la zona è conosciuta a chi frequenta la pesca sportiva e dai residenti nelle abitazione sparse nella zona, si suppone chi ha dolosamente ucciso il cane è sicuramente una persona a conoscenza dei luoghi.
Il magistrato valuterà i fatti
Il fatto avvenuto nella parte opposta all’ex ingresso principale del lago, l’accesso è limitato da uno stretto sentiero immerso nella vegetazione, si supporre che l’individuo che ha compiuto l’atto aberrante, sia stato ben determinato dal compimento dell’azione criminosa, portandosi a seguito il pesante contenitore in coccio, il cane, agganciare il guinzaglio con moschettone al collare, legare questo alla zavorra con nodi doppi e gettare l’animale nell’acqua profonda, a circa 4 m. dalla sponda.
La carcassa è stata consegnata ai Servizi Ambientali di ALIA Firenze per lo smaltimento.Del fatto è stato notiziato dettagliatamente l’Autorità Giudiziaria per l’uccisione del cane rilevate per il reato di cui all’art. 544 bis del C.P. a carico di persone al momento da accertare per ipotesi di responsabilità che il Magistrato ritenga opportuno valutare.