ancora polemiche

La nave Geo Barents verso Livorno con a bordo 179 migranti: attracco previsto per domani

Medici senza frontiere: "Ancora una destinazione lontana per noi"

La nave Geo Barents verso Livorno con a bordo 179 migranti: attracco previsto per domani
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Medici senza frontiere ha soccorso 47 persone su un gommone sovraffollato. Il porto assegnato è quello labronico, che per i migranti già in condizioni critiche significa percorre altri mille chilometri.

A Livorno sbarcheranno in 179

Due interventi di soccorso da parte della nave Geo Barents nella mattinata di venerdì 19 luglio 2024. Uno mattinata con 49 migranti presi a bordo, mentre nel pomeriggio sempre di sabato sono state recuperate altre 130 persone che si trovavano su una barca di legno sovraffollata in area sar tunisina.

Ora sono in 179 sulla nave di Medici senza frontiere cui è stato assegnato il porto di Livorno.

Un lungo viaggio per raggiungere la Toscana, accolto con non poche polemiche da parte di Medici senza Frontiere.

"Si tratta della stessa distanza che separa Madrid da Parigi", hanno fatto notare.

Nel descrivere le operazioni di salvataggio, la Ong ha criticato duramente la scelta fatta dal governo di assegnare Livorno come porto sicuro:

"È l’ennesimo scalo lontano da noi visto che dista 1.100 km dal primo luogo di soccorso.

Ancora una volta - lamenta la ong - le autorità italiane ci hanno indicato una destinazione lontana, distante quasi 1.100 km" dalla zona dell'intervento".

Complessivamente in Toscana sono circa ottomila i migranti presenti nei centri di accoglienza, alcuni dei quali sono in difficoltà ad ospitare le persone.

Così l’ennesimo sbarco accende i riflettori anche sul sistema di accoglienza, che in Toscana al momento regge, ma che potrebbe cedere – come ha fatto notare Matteo Biffoni, presidente di Cittalia – se gli sbarchi dovessero aumentare.

La Toscana è una delle prime regioni d’Italia per numero di sbarchi nell’ambito della strategia dei cosiddetti “porti lontani”, pensata dal Governo per alleggerire i porti del sud. Strategia, però, che costringe i migranti, già in difficili condizioni psicofisiche, ad affrontare altri lunghi giorni di viaggio.

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