La fontana resta a secco ma anche i fontanelli...
Dopo l'incursione dell'inviata di «Striscia la notizia», i Verdi per Impruneta denunciano un altro problema.
La fontana resta a secco ma anche i fontanelli non scherzano. Martedì al Palazzo comunale di Impruneta ha bussato l’inviata di «Striscia la notizia» Chiara Squaglia alla ricerca del sindaco Alessio Calamandrei, per chiedere lumi sui motivi per cui alla fontana monumento «Terra, Aria, Acqua, Fuoco», realizzata da Marcello Guasti nel 1995 all’uscita autostradale (nella foto in alto), ormai da tempo non arrivi più quell’acqua che nelle intenzioni doveva cadere giù da 11 metri di altezza. Le motivazioni in realtà sono più di una, ma non quella del consumo idrico visto che esiste un meccanismo per il riciclo; tra queste ragioni anche alcuni malfunzionamenti incorsi in passato, ma c’è soprattutto l’aspetto delicato sotto il profilo economico legato alla manutenzione dell’impianto idrico e al costo dell’elettricità, visto che il getto d’acqua dovrebbe essere illuminato. E chi paga? Non è una spesa che il Comune imprunetino può sobbarcarsi, visto che si parlerebbe di una ventina di migliaia di euro l’anno. Che in tempi di ristrettezze e di tagli al bilancio non sono pochi.
Il caso della fontana comunque non è certo nuovo e l’ultimo appello è arrivato proprio a inizio 2019, in occasione della scomparsa del suo autore a 94 anni, uno dei grandi protagonisti dell’arte del nostro novecento. E l’anno scorso era arrivata una petizione firmata anche da esperti d’arte, secondo cui «migliaia di persone da tutto il mondo hanno visto l'opera, ma purtroppo solo una minoranza l'ha potuta apprezzare nella sua completezza, perché alla scultura-fontana da troppo tempo manca l'elemento essenziale: l'acqua. L'acqua dovrebbe cadere dalle nubi raffigurate in cima allo gnomone e poi tornare in circolo, purtroppo la fontana è stata riattivata solo per alcuni mesi nel 2015, ma oggi è di nuovo spenta, con una perdita del senso complessivo dell'opera e un danno di immagine per Firenze e la Toscana. Firenze è spesso accusata di fossilizzarsi nella conservazione del proprio passato glorioso, con una scarsa sensibilità per l'arte moderna e contemporanea: il caso della scultura di Guasti è un esempio lampante - purtroppo non l'unico – di debole valorizzazione e mancato rispetto di una delle poche opere d'arte monumentali del 900 presenti in città». Eppure in quel 2015 al momento del ripristino dell’acqua venne fatta un’inaugurazione a cui erano presenti sindaci e assessori, tutti in prima fila per la foto di rito.
A proposito di acqua
A Impruneta c'è anche il problema-fontanelli, come denunciato oggi dai «Verdi per Impruneta». Il caso riguarda il fontanello lungo via del Ferrone, alla «Presuria», che è rimasto a secco.
(Due milioni e mezzo d’acqua distribuiti gratis in Valdelsa)
Ci sono stati dei lavori per la riparazione di una perdita sulla tubazione lungo la via e, a perdita riparata, ha misteriosamente smesso di erogare l’acqua il fontanello pubblico che è posizionato proprio sul lato della strada.
«Quello della Presuria è solo l’ultimo dei casi: basti ricordare il fontanello al pozzo in Piazza Buondelmonti, a secco oramai da dieci anni, per il quale torniamo a sollecitare che venga ripristinata l’erogazione dell’acqua».
Diritto all'acqua
«Il Consiglio comunale di Impruneta, facendo seguito di una petizione popolare promossa dai Verdi per Impruneta ha recepito nel proprio Statuto comunale (Art 6 , c.17) il “diritto all’acqua” riconoscendo “l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico” (deliberazione del Consiglio comunale n. 91 del 30.09.2010). E in occasione della “Giornata mondiale dell’acqua” (celebrata proprio ieri, 22 marzo, ndr), chiediamo che il Comune di Impruneta e Publiacqua si mettano d’accordo, attivandosi per tradurre in coerenti atti e comportamenti a livello locale le dichiarazioni di principio, mantenendo la fruibilità di tutti i fontanelli pubblici».