La caldaia super tecnologica dal risparmio assicurato era una truffa: sequestrati 2 milioni di euro ad un imprenditore di Pisa
La pubblicità divulgata dal principale indagato era fuorviante e fraudolenta. La caldaia non era mai nemmeno stata progettata
Attraverso una vasta campagna pubblicitaria proposta su siti internet e canali televisivi, un imprenditore di Pisa aveva posto in commercio un micro-generatore (caldaia), a detta del venditore altamente tecnologico e innovativo, testato da docenti universitari e regolarmente brevettato, in grado di produrre autonomamente l’idrogeno necessario al suo funzionamento, con risparmio anche del 100% dei costi relativi alle utenze domestiche.
La pubblicità ha consentito all'imprenditore pisano di incassare ingenti somme da parte di numerosi acquirenti su tutto il territorio nazionale, provenienti in parte dal denaro versato a titolo di acconto per l’acquisizione della caldaia ed in parte dalla vendita delle quote che offriva ai clienti per far parte di una sua società. Gli annunci si sono in realtà rivelati ingannevoli e la caldaia è risultata non essere ancora né realizzata né progettata.
Maxi truffa
Una truffa in piena regola quella messa in atto dall'imprenditore, socio e amministratore di sei società di capitali, di cui cinque nel settore della ricerca scientifica ed una attiva nel settore dell’agricoltura. A seguito di numerosi esposti, è scattata così l'indagine. Grazie alla testimonianza di consulenti tecnici ed esperti del settore, nonché degli stessi clienti, è stato così accertato come la pubblicità divulgata dal principale indagato fosse fuorviante e fraudolenta.
Essa aveva infatti "conferito al prodotto una visione del tutto difforme da quella reale, piena di falsità delle caratteristiche e delle modalità di funzionamento dell’elettrodomestico, in realtà mai realizzato, così come i paventati risultati positivi ottenuti dai test, mai effettuati e falsamente attribuiti a ignari docenti universitari". Per giustificare i ritardi delle consegne, l'imprenditore aveva anche predisposto lettere o email di giustificazione standard da inviare anche tramite i propri dipendenti così da placare le proteste dei clienti.
I Finanzieri hanno così denunciato all’Autorità Giudiziaria l’imprenditore e la compagna per i reati di truffa, riciclaggio e autoriciclaggio e dato esecuzione al sequestro preventivo di denaro, beni immobili (5 fabbricati e 15 terreni) ubicati a Pisa e a San Giuliano Terme (Pisa), sette autoveicoli, un motociclo e quote sociali nella disponibilità degli indagati, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.