Iniziata la collaborazione tra polo logistico Gonfienti e il progetto Sai all'interporto di Prato
Il primo risultato derivante dalla disponibilità data dall’Interporto della Toscana Centrale è stato l’inizio del tirocinio extracurriculare di Happy Obasuyi, 30 anni, da sei in Italia e dal 2019 inserito nel sistema di accoglienza a Campi Bisenzio.
L’integrazione viaggia fra gli scaffali dell’Interporto di Prato. E’ iniziata da qualche settimana la collaborazione fra il polo logistico di Gonfienti e il progetto Sai, Sistema accoglienza e integrazione, che ha tra i suoi obiettivi quello di accompagnare verso l’autonomia persone che hanno ottenuto una protezione dallo Stato. Progetto che prevede pure l’attivazione di percorsi individuali che ne facilitino l’inserimento lavorativo.
I primi risultati
Il primo risultato derivante dalla disponibilità data dall’Interporto della Toscana Centrale è stato l’inizio del tirocinio extracurriculare di Happy Obasuyi, 30 anni, da sei in Italia e dal 2019 inserito nel sistema di accoglienza a Campi Bisenzio. Happy in Nigeria lavorava nell’agricoltura, ma adesso vuole specializzarsi nella logistica. E’ già in possesso dell’abilitazione per la guida del muletto ed è stato inserito come magazziniere all’interno dei depositi dell’Interporto di Prato. Il tirocinio ha la durata di tre mesi, poi prorogabili.
“Si tratta di un percorso di autonomia lavorativa, che può essere utile anche per facilitare l’integrazione sul territorio” spiega il direttore dell’Interporto della Toscana Centrale, Daniele Ciulli. “Abbiamo aderito al progetto perché il nostro polo logistico fa parte del tessuto sociale del distretto e quindi è sempre pronto ad accogliere le iniziative e gli stimoli che provengono dal territorio” aggiunge il presidente Francesco Querci.
Il progetto Sai vede come capofila la Società della Salute fiorentina nord-ovest e come enti attuatori il consorzio Co&So e la fondazione Solidarietà Caritas onlus. I posti a disposizione sono 85 (distribuiti tra Campi Bisenzio e Scandicci) e dal 2019 tra gli accolti c’è Happy Obasuyi. Il giovane tirocinante dell’Interporto è seguito da un tutor del polo logistico, Emanuele Pagani, e da un educatore del Sai, Furio Sbolgi. “La nostra speranza – spiega Sbolgi - è quella di fare uscire Happy da questo percorso dandogli tutte le capacità e possibilità di trovare un lavoro, che gli possa così garantire di pagarsi un affitto e di essere pienamente integrato nella società”.
A seguire Happy nel progetto è anche il tecnico dell’Interporto, Sergio Tarabugi. “Ha una grande voglia di imparare – racconta – E’ molto volenteroso, segue i vari servizi di logistica e da parte nostra lo affianchiamo nella lettura delle etichette che hanno un linguaggio molto tecnico. L’esperienza si sta rivelando molto positiva e c’è tutta la disponibilità a continuare in questa collaborazione nel segno dell’integrazione”.