Incendio di via Catalani: "I campigiani sono stati i nostri angeli"

La famiglia vittima della tragedia ricorda i momenti di paura e ringrazia la comunità.

Incendio di via Catalani: "I campigiani sono stati i nostri angeli"
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Una notte intera per spengere le fiamme che hanno avvolto la palazzina di via Catalani, poi la gara di solidarietà

Incendio di via Catalani: "I campigiani sono stati i nostri angeli"

Sono ancora molto scossi i componenti della famiglia che, nella notte di qualche settimana fa, sono riusciti a salvarsi dal terribile incendio che ha distrutto la loro casa. Un incendio terribile, in cui hanno perso tutto e soprattutto in cui ha perso la vita anche l’amato cane Keitel. A ricordare quei momenti di paura è stata Manuela Baccini «Mio marito aveva messo il telefono in carica, era nuovo, un Note9, era attaccato a una ciabatta regolarmente certificata e col salvavita. Il cellulare era appoggiato su un bracciolo del divano. Lui si era addormentato e mi ha raccontato di essersi svegliato perché aveva sentito il cane che abbaiava. Si è ritrovato col fuoco addosso e ha cercato di prendere l’estintore ma il divano ha fatto una fiammata. Era un divano economico e anche i Vigili del fuoco ci hanno spiegato che era molto pericoloso perché ha fatto da accelerante per il fuoco. Ha urlato per far scappare me e i bambini mentre buttava il divano in strada, ma si è rotto in due parti e la più grande è rimasta dentro, le fiamme hanno raggiunto il soffitto e formato dei mulinelli. Praticamente il fuoco ha diviso me e i bambini da lui. Lui è uscito e ha avvertito la famiglia che abita sopra di noi, erano circa otto persone, ha battuto forte alla porta perché non si erano accorti di niente e poi è andato da quelli accanto. Io intanto insieme ai bambini sono andata verso la torretta per scappare da lì. Ho cercato di uscire insieme al loro e al cane, dovevo aprire due porte e non riuscivo a trovare la chiave, nel frattempo la torretta si stava trasformando in una canna fumaria. Ho fatto uscire i bambini dal tetto, mia figlia stava già perdendo conoscenza e tutti e quattro avevamo i capelli bruciati dal calore; sono tornata indietro per portare fuori il cane ma, forse perché intontito dal fumo, non sono riuscita a farlo venire via di casa. Anzi voglio ringraziare l’assessore Riccardo Nucciotti che dopo l’incendio si è prodigato per recuperare il cane. E’ successo tutto velocemente, da quando mio marito si è accorto dell’incendio a quando siamo usciti tutti di casa sono passati due minuti».

La famiglia ha voluto ringraziare tutte le persone che hanno dato il loro aiuto

La famiglia poi ha voluto ringraziare tutte le persone che in questi giorni difficili le sono state vicine e si sono mobilitate per dare una mano. «Il Comune tutto si è attivato immediatamente e ci ha sostenuto, ognuno in base al proprio settore di competenza - ha aggiunto Manuela - Si è anche attivato per recuperare il nostro cane eroe che ha salvato 12 persone. Se non si fosse accorto lui di quello che stava succedendo mio marito sarebbe morto, aveva già le fiamme sulla maglia. Il Sindaco e l’assessore Nucciotti hanno fatto tutto e anche i vigili urbani sono stati sensibilissimi. Grazie anche alla cittadinanza, tutti loro sono stati i nostri angeli, ci hanno sostenuto da subito. Ci sentiamo quasi imbarazzati, non ce lo aspettavamo. In questi giorni è stato aperto anche un conto personale dalla famiglia, che non ha niente a che vedere con organizzazioni politiche come apparso sui social network. Infine un grazie all’amica e negoziante che ci è stata vicina in questi giorni». Purtroppo al bellissimo gesto di solidarietà della comunità campigiana si è accompagnato mercoledì un brutto atto di sciacallaggio. Mentre la famiglia era presente è stata infatti rubata una delle borse, posizionate fuori dalla casa distrutta dal fuoco, in cui avevano riposto alcune carte e documenti ritrovati. Dopo la tragedia la volontà della famiglia è comunque quella di riuscire a ritornare nella propria casa «Vogliamo ricostruire la nostra casa e tornarci ad abitare, anche per ricordare il gesto di eroismo di Keitel che è morto lì». Il ricordo di Keitel infatti continua ad essere vivo nel cuore di tutti i componenti della famiglia che si auspicano venga presto realizzata una targa in suo onore; oltre ad aver salvato tutti dall’incendio infatti era un cane operativo che lavorava nell’Intelligence a Firenze ed era esperto nell’identificazione di materiale esplosivo.

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