tutelare la salute dei cittadini

Incendio area ex Antilotex: ultimatum del Comune alla proprietà: "Proceda alla messa in sicurezza"

C'è tempo 15 giorno per smaltimento dei rifiuti

Incendio area ex Antilotex: ultimatum del Comune alla proprietà: "Proceda alla messa in sicurezza"
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Un’ordinanza sindacale contingibile e urgente per la messa in sicurezza e rimozione dei rifiuti al fine di tutelare la salute dei cittadini e la sicurezza urbana. E' questa la risposta del Comune in merito all’incendio che si sta protraendo nell’area ex Antilotex a Castello.

L’ordinanza ordina alla proprietà “l’immediata verifica delle condizioni delle aree e degli edifici in oggetto, con particolare riferimento a quelli colpiti da incendio, e un’accurata verifica delle condizioni delle strutture, producendo adeguata relazione con descrizione dello stato dei luoghi e le azioni da intraprendere entro e non oltre 15 giorni dal ricevimento dell’ordinanza stessa.

Si ordina altresì alla proprietà di porre in essere, entro e non oltre 15 giorni dal ricevimento della stessa ordinanza, ogni intervento necessario a garantire l’inaccessibilità a terzi dell’area, anche procedendo a demolire tutto o parte del compendio immobiliare al fine di impedire ulteriori intrusioni o occupazioni; si ordina altresì di provvedere alla raccolta e rimozione di tutti i rifiuti presenti nell’area e, di seguito, a provvedere a verificare l’eventuale contaminazione del suolo sottostante, producendo apposite relazioni entro e non oltre 45 giorni dal ricevimento della presente ordinanza; di porre altresì in essere ogni intervento di assicurazione e ripristino richiesti dal caso”.

Inutilmente decorsi i termini assegnati, “l’Amministrazione si riserva la facoltà di adottare ulteriori atti applicando i sanzionamenti di legge e procedendo a denuncia all’Autorità giudiziaria ai sensi dell’art. 650 c.p”.

Il Corpo di Polizia municipale è incaricato del controllo dell’esecuzione del provvedimento e della relativa sorveglianza e in caso di inosservanza procederà in via esecutiva con le modalità e i mezzi più idonei, compresa l’apposizione dei sigilli.

Una situazione che va avanti dal 2015

Nel testo si ricorda che l’immobile, di oltre 14 mila metri quadrati di superficie coperta, è di proprietà privata e ormai abbandonato da anni, e ha subito varie occupazioni. Già nel 2015 il Comune tramite ordinanza del dirigente edilizia dichiarò inagibile l’immobile e ordinò alla proprietà di adottare tutti gli accorgimenti per la pubblica incolumità e di eseguire gli interventi di messa in sicurezza, notificando che la stessa era responsabile di qualunque danno potesse derivare alle persone o alle cose.

La proprietà dopo lo sgombero del 2015, avvenuto a seguito di un provvedimento di sequestro preventivo adottato dall’autorità giudiziaria nel 2014, ha fatto alcuni interventi di chiusura quale muratura di varchi al piano terra e finestre al primo piano, interventi che si sono rivelati non risolutivi. Si sottolinea che la polizia municipale è intervenuta più volte in questi anni per scongiurare situazioni di pericolo o procedere con allontanamenti.

Alla fine del 2018 l’immobile fu nuovamente sgomberato dalla Questura.

La complessità dell’immobile e gli interventi non sufficienti messi in atto dalla proprietà non hanno scongiurato nuovi ingressi nell’area anche negli anni successivi.

Recentemente per impedire l’abbandono dei rifiuti sono state installate da parte dell'amministrazione comunale anche barriere New Jersey per non consentire accessi veicolari.

Nel corso degli ultimi anni vi sono state interlocuzioni con la proprietà per verificare le attività che urbanisticamente il Comune avrebbe potuto metter in atto per eliminare alcune criticità che a detta della proprietà ne limitavano la fruibilità e la vendita pur mantenendo comunque all’area una destinazione produttiva. La proprietà ha presentato contributo nella fase di ascolto del Piano operativo ed osservazioni dopo l’adozione.

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