Emergenza covid-19

Il governo chiude tutte le attività produttive non necessarie in tutta Italia

Il premier Conte: "Rallentiamo il motore produttivo del paese, ma non lo fermiamo. Rialzeremo la testa quanto prima".

Il governo chiude tutte le attività produttive non necessarie in tutta Italia
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L’annuncio poco prima, ma era nell’aria: il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha dato appuntamento all’intera nazione alle 22.45 per un discorso dal quale si attendevano novità sulle restrizioni.

Il governo chiude tutte le attività produttive

dopo una breve introduzione alle 23.20 il presidente del Consiglio Conte ha enunciato le nuove disposizioni del governo per l’emergenza Coronavirus.

Ecco i punti principali:

  • Chiudono le attività produttive non necessarie a garantire beni e servizi essenziali
  • Rimangono aperti i supermercati e i negozi di beni essenziali
  • Rimangono aperte anche le farmacie e le parafarmacie
  • Sono garantiti i servizi postali, bancari e assicurativi
  • Sono assicurati i servizi pubblici essenziali come i trasporti
  • Si consentiranno solo le attività produttive fondamentali per la produzione nazionale

Il discorso integrale del premier

Ho scelto sin dall’inizio la linea della trasparenza e della condivisone, ho scelto di non minimizzare e non nascondere la realtà.

Siamo tutti partecipi della crisi più difficile dal secondo dopoguerra per il nostro Paese.  Sono giorni durissimi: immagini e notizie che ci feriscono.

I molti decessi per noi, per i nostri valori, non sono semplici numeri: piangiamo delle persone.

Le misure sin qui adottate richiedono tempoprima che possano avere effetto: dobbiamo continuare a rispettare tutte le regole con pazienza e fiducia.

Sono misure severe, ne sono consapevole, ma non abbiamo altra scelta: in questo momento dobbiamo resistere per tutelare noi stessi e le persone che amiamo.

Un sacrificio per altro minimo se paragonato a quello che stanno facendo altri concittadini negli ospedali e in altri luoghi cruciali del paese, dove c’è che rischia molto di più.

Penso ai medici, agli infermieri, ma anche alle Forze dell’ordine, ai commessi, alla protezione civile, ai farmacisti, agli autotrasportatori, ai lavoratori dei servizi pubblici e agli operatori dell’informazione.

Chiudere ogni attività produttiva che non sia cruciale è indispensabile a garantirci beni essenziali.

Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio per stilare una lista dettagliata in cui sono indicate le filiere di pubblica utilità:

Rimangono aperti tutti i supermercati e i negozi: nessuna restrizione, massima calma e no a una corsa agli acquisti che in questo momento non avrebbe alcuna ragion d’essere.

Aperte anche farmacie e parafarmacie.

Garantiti i servizi bancari, postali, assicurativi e finanziari.

Così anche i trasporti.

Sarà concesso solo lavoro in smart working.

E potranno rimanere aperte solo attività produttive rilevanti per la produzione nazionale.

Rallentiamo il motore produttivo del paese, ma non lo fermiamo.

E’ un passo necessario per affrontare la fase più acuta del contagio: l’emergenza sanitaria si sta tramutando anche in emergenza economica, ma lo Stato c’è, lo Stato è qui.

Il Governo interverrà con misure straordinarie che ci consentiranno di rialzare la testa quanto prima.

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