Il futuro arriva sulle rotaie
Diretta Facebook organizzata da Sinistra Italiana e Fare Città sulla tramvia
La tramvia? Un motore di sviluppo economico e sociale fondamentale per il futuro di Campi e della Piana, ancor più in una fase storica delicata come quella che stiamo attraversando. A patto di iniziare già da oggi a pianificarla a livello di Città Metropolitana, onde scongiurare il rischio che il progetto resti sulla carta ancora per anni. E’ l’opinione pressoché unanime degli ospiti che hanno preso parte al dibattito online “Una tramvia per la Piana” di lunedì scorso, organizzato da Sinistra Italiana e Fare Città, moderato dalla nostra direttrice Debora Pellegrinotti. Un incontro “a distanza” nel quale sono stati invitati esponenti del mondo politico, sindacale ed economico campigiano per fare il punto su un’infrastruttura che mira a raccordare Campi, l’Osmannoro e Peretola per raggiungere Firenze, in piazza dell’Unità. Quali dovranno essere pertanto i prossimi passi da compiere? L’obiettivo è quello di rinnovare l’attenzione su uno degli argomenti più importanti per il futuro e lo sviluppo del nostro territorio. «Ricordiamo la proposta di un anno fa - ha detto il consigliere di Sinistra Italiana Andrea Tagliaferri - ai campigiani della petizione dal titolo la “tramvia che serve a Campi, prolungamento della tramvia dall’aeroporto a Campi passando per l’Osmannoro. Più di 2mila adesioni in pochi giorni, a riprova di quanto il tema fosse sentito dalla cittadinanza - ci sono poi elementi di carattere socio-economico che la rendono prioritaria: siamo un Comune di 50mila abitanti, demograficamente giovane, eppur privo di fermate ferroviarie e della metro. Il tutto, nonostante il territorio campigiano eserciti una forte attrazione sull'utenza, in virtù del commercio. L'area industriale dell'Osmannoro è fra le prime d'Italia ed in crescita costante:18mila aziende e 65mila lavoratori, eppure manca ancora una risposta concreta. A seguito della raccolta firme sopracitata abbiamo approvato la mozione che trattava il prolungamento della “Linea T2”. Un segnale che deve darci forza per pensare a sviluppare il prossimo decennio. Ecco perché una programmazione dettagliata è imprescindibile. Nel momento in cui arriveranno le risorse da qui ai prossimi due anni ci dovremo far trovare pronti, con un disegno chiaro e ben definito». Adriano Poggiali, architetto di Inu Toscana, ha analizzato la tematica sul piano tecnico. «E' di importanza primaria, per un sistema ferroviario efficiente, avere un “effetto rete” e interconnessione con la Linea 2. Tramvie diverse con una tecnologia avanzata che consente di non realizzare le palificate, puntando sull l’elettrificazione della tramviaria presa da un binario ad hoc che viene posato al suolo. Deve assolutamente passare per l'Osmannoro, zona economicamente cruciale – ha asserito, mostrandosi invece più scettico sullo stadio - è un elemento che sicuramente canalizza flussi di utenti, ma in base agli eventi. E' prioritario focalizzarsi su tracciati tranviari che siano attrattativi in tutti i giorni. Che poi è il principio alla base della Linea 1 che porta a Scandicci». Daniele Matteini e Simona Pizzirusso, rispettivamente capogruppo e consigliera di Si – Fare Città, hanno per contro (ri)lanciato il passo per il passaggio seguente: implementare il collegamento di Campi con le province di Prato e Pistoia e tener conto delle infrastrutture di prossima realizzazione. «Fui fra i primi a proporre il prolungamento sino a Prato. Intanto pensiamo a realizzare la tratta fino ai Gigli, poi puntiamo ad allungarla sino al Centro Pecci – ha commentato Matteini – senza dimenticare poi l’operazione sul Ponte Lama che dovrebbe concretizzarsi a breve. Sarebbe opportuno attuarla lasciando lo spazio per l’eventuale passaggio dei binari tranviari, onde evitare di doverci tornare in seguito». «La certezza è che la tramvia rappresenta il futuro. In un’area che, dati alla mano, è fra le più inquinate, diventa poi un obbligo – ha fatto presente Pizzirusso – dovrà perciò passare obbligatoriamente dal distretto industriale. E ci auguriamo, in un secondo tempo, di allungarla sino a Prato e, qualora le condizioni lo permettessero, a Pistoia». Bernardo Marasco, della segreteria Cgil, ha ricordato l’importanza di una visione condivisa della Città Metropolitana. «Partendo dal presupposto che Campi non deve essere esclusa dalla tramvia, pensarla ragionando per singoli Comuni sarebbe assurdo – la sua idea – anche perchè, giova ricordarlo, all’Osmannoro gravitano lavoratori di Firenze, Campi, Sesto. Bisogna programmare in un’ottica più ampia e vasta». Un prospetto al quale anche Confindustria guarda con favore. «Abbiamo commissionato con il cofinanziamento della Camera di commercio di Firenze uno studio di prefattibilità di una linea tranviaria che collegherebbe l’aeroporto con l’Osmannoro. La riteniamo un grande vantaggio per il territorio – ha fatto notare il direttore Leonardo Bandinelli – vediamo in particolare tre soluzioni: le prime due si snoderebbero da Campi su via Lucchese, per avere come capolinea o il parcheggio Vittorio Veneto o via Allende. La terza parte a sud di via Lucchese dopo la fermata della Motorizzazione, attraverserebbe aree non ancora edificate per poi ricongiungersi con la futura Linea 4.2». E l’amministrazione? «Un'opera importante non solo per Campi, ma per tutta la Piana. Portando avanti la Linea 4 della tramvia, dalle Piagge e San Donnino a Villa Rucellai, la Regione ha stanziato 7 milioni e 300 mila euro fra Campi e Sesto per arrivare al piano definitivo. Firenze chiederà al Ministero dell’Innovazione fondi proprio per la tramvia legata a Campi e Sesto. E come Comune, abbiamo investito 250mila euro nel progetto di fattibilità ed inserito nel piano strutturale ed operativo quella che sarà la linea Peretola – Gigli, a prescindere dallo stadio. Che permetterebbe a Campi di avere due linee di metro, nord e sud. Molto, sotto questo aspetto, passa dall’arrivo della linea in viale Guidoni e all’aeroporto, da cui si dividerebbero le linee per Campi e Sesto – ha commentato l’assessore ai lavori pubblici Riccardo Nucciotti – nel piano strutturale è stato inserito anche il sistema tranviario per la parte a nord che arriverà fino a Maccione, con la volontà del Comune di Sesto di collaborare. Le amministrazioni locali porteranno avanti questa idea e la Regione ha garantito il proprio sostegno, quindi con unità d’intenti si può arrivare alla meta. Anche chiedendo un contributo allo Stato, visto il “Recovery Fund”. In conclusione poi, riteniamo che tutto ciò possa conribuire ad allentare il traffico su via Lucchese e ad incentivare la mobilità sostenibile, con ovvie ripercussioni su ambiente e qualità dell’aria». In chiusura, Nucciotti ha infine ribadito come la nuova “linea 95” dell’autobus sia pronta ad entrare pienamente a regime, illustrando anche le motivazioni che hanno portato ad un rinvio del suo “lancio”. «Una soluzione che abbiamo pensato soprattutto per agevolare pendolari e studenti: dodici coppie di corse da Campi fino a Pratignone in un’ottica più ampia di integrare bus e treno, per chi è diretto a Firenze – ha concluso – la situazione attuale già nei mesi scorsi aveva portato all’adozione della didattica a distanza da parte di numerose classi delle scuole secondarie, facendo così venire meno sul piano numerico i principali destinatari del servizio. Per questo motivo abbiamo deciso di aspettare, per poi partire più avanti quando il quadro generale si normalizzerà. Allo stato attuale ad ogni modo, sono sufficienti non più di dieci giorni per ripristinare la linea». In cima ai pensieri però, rimane la “tratta campigiana” (e non solo) della tramvia.