Firenze

I Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale recuperano a Firenze un dipinto del XVII sec. rubato a Caserta 

Era stato rubato il 26 giugno 1998 dalla Chiesa di San Vito, posta nella frazione Ercole, è stato restituito dal Comandante del Gruppo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza.

I Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale recuperano a Firenze un dipinto del XVII sec. rubato a Caserta 
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I Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale recuperano a Firenze un dipinto del XVII sec. rubato a Caserta

Un dipinto del XVII sec. rubato il 26 giugno 1998 in Caserta dalla Chiesa di San Vito, posta in frazione Ercole, è stato restituito dal Comandante del Gruppo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Monza, Ten. Col. Giuseppe Marseglia, al Vescovo dell’Arcidiocesi di Capua S.E. Mons. Salvatore Visco.

Il dipinto, attribuito a Bernardino Strozzi, pittore e religioso genovese del seicento, considerato uno dei più importanti e prolifici esponenti della pittura barocca italiana, veniva sequestrato presso una casa d’aste fiorentina a seguito di accertamenti sui beni d’arte pubblicati su cataloghi eseguiti dai militari del Reparto specializzato dell’Arma, attraverso la comparazione delle fotografie pubblicate con quelle contenute nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che consentivano di accertarne l’illecita provenienza.

Coordinata dalle Procure della Repubblica presso il Tribunale di Firenze e Ravenna, l’attività investigativa consentiva di appurare che l’opera pittorica, alterata in larghezza mediante un ritaglio di trentacinque centimetri su entrambi i lati per ostacolarne l’identificazione, veniva originariamente reimmessa sul mercato da un pregiudicato romagnolo, ora deceduto, e commercializzata da due persone operanti nel settore antiquariale, la cui posizione è tuttora al vaglio dell’Autorità Giudizaria.

Il risultato di oggi testimonia l’importanza delle informazioni fornite dal cittadino in sede di denuncia, le quali alimenteranno la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, strumento indispensabile ai militari del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale per recuperare, anche a distanza di decenni, beni di cui si erano perse ormai le tracce.

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