Ginecologa sospesa, prescriveva farmaci con ansiolitici e stupefacenti per dimagrire

Tutto è partito dai controlli dei Nas in farmacie di Prato e Pistoia e poi sono state ascoltate molte sue pazienti.

Ginecologa sospesa, prescriveva farmaci con ansiolitici e stupefacenti per dimagrire
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Dopo il caso della ginecologa di Prato sospesa dopo accurate indagini dei Nas che hanno scoperto come prescrivesse alle sue pazienti farmaci per dimagrire che contenevano ansiolitici e stupefacenti, BISENZIOSETTE è riuscito a parlare con più donne che erano andate da lei, tra le quali una di Vaiano e una di Campi Bisenzio.

Il primo articolo è uscito sul numero di BISENZIOSETTE del 9 novembre. L'intervista alla donna di Campi Bisenzio invece era uscita il 23 novembre sempre su BISENZIOSETTE.

Ginecologa sospesa

Circa duemila ricette in due anni e mezzo e tanti pazienti truffati, come minimo: prescriveva sostanze stupefacenti e antidepressive come dimagranti.

E’ iniziato tutto da dei semplici controlli dei Nas, quelli continui di monitoraggio che questa volta hanno portato a smascherare qualcosa di grosso.

Controlli di tipo ispettivo all’interno delle farmacie sulle ricette che arrivano di volta in volta.
Gli accertamenti condotti in alcune farmacie di Prato e Pistoia hanno portato ad appurare che la dottoressa nel periodo 2016/2018, aveva compilato, in favore di pazienti di sesso maschile e femminile che si erano a lei rivolti per perdere peso, migliaia di ricette contenenti prescrizioni di diverse tipologie di farmaci (preparazioni magistrali in capsule da allestire in farmacia), anche ad azione stupefacente e/o psicotropa, da assumere per via orale in associazione tra loro e il cui utilizzo è vietato per scopi dimagranti. Al fine di eludere i controlli, la stessa professionista aveva falsamente prescritto i medicinali destinandoli alla cura di patologie per i quali erano stati approvati (trattamenti di disturbi depressivi, ansia, problemi tiroidei), intestandoli anche a persone diverse dal paziente (ignari familiari e, in alcuni casi, a sè stessa).
In particolare tra gli elementi trovati all’interno di queste capsule anche il cloroazzepato che fa parte appunto della categoria degli stupefacenti e infatti crea anche dipendenza. E’ stato proprio questo elemento in particolare a fare emettere la misura cautelare della sospensione di sei mesi per la ginecologa.
Nel frattempo sono stati ascoltati anche un congruo numero di pazienti della dottoressa in queste indagini che sono partite a gennaio di quest’anno e hanno portato alla luce un’attività sommersa.
A insospettire i Nas a inizio delle indagini sulla dottoressa anche le pubblicità che lei stessa faceva su internet sulla sua dietoterapia dove incentivava a seguire queste diete con metodi diversi rispetto all’usuale.

A farlo, tra l’altro una dottoressa specializzata in ginecologia (e non dietologa) con lo studio in via Cavour a Prato,  iscritta all’ordine di Prato dal 2001, che è stata sospesa per sei mesi.

L'intervista alla paziente di Vaiano

Dolori allo stomaco e sbalzi d’umore sono alcuni dei più comuni sintomi provati dagli ex pazienti che si sottoponevano alla dieta a base di pillole della dottoressa. La ginecologa, e dietologa improvvisata, era molto conosciuta, aveva infatti numerosi pazienti da tutta la provincia. Controindicazioni che hanno fatto suonare un campanello d’allarme in alcuni di loro. Proprio una delle ex pazienti della ginecologa ha raccontato la sua esperienza con la dottoressa.
Come ha iniziato ad andare dalla dottoressa?
«Me ne aveva parlato una mia amica di Vaiano, lei ci andava già da qualche mese. Ci sono andata nel gennaio del 2017, è stato il mio primo e unico appuntamento con lei».
E questo primo incontro com’è andato?
«Sono andata nel suo studio di via Cavour a Prato. Mi ha controllato peso e altezza e mi ha fatto domande sul mio stile di vita. Fin qui mi era sembrato tutto normale. Poi mi ha dato quella che poi ho capito essere la stessa dieta che dava a tutti. Era venuto con me anche il mio ragazzo e anche a lui aveva dato la stessa dieta. Stessa cosa per la mia amica, che eppure ha uno stile di vita totalmente diverso dal mio. Devo dire che a pelle non mi piacque molto come medico. Comunque sembrava una classica dieta, l’unica differenza era che lei dava anche delle pillole, quelle invece erano diverse per uomini e donne. Anche il costo della prima visita non era stato da poco, e confrontandomi con altre persone ho scoperto che lo stesso valeva per quelle successive, decisamente più care rispetto a quelle di altre persone con cui ho parlato e che andavano da altre dietologhe. A questo poi andava aggiunto il costo delle pillole. Quando sono andata in farmacia ho dovuto ordinarle perché non erano pronte e dovevano prepararle».
A questo punto ha iniziato a prendere le pillole...
«Sì, mi sembra che fossero due per tre volte al giorno, dovevo prenderle ad orari precisi. Quello che ho notato subito è che iniziavo ad avere problemi allo stomaco. Ho preso le pillole per qualche mese e ho iniziato a dimagrire da subito. Però le pillole continuavano a darmi la nausea. Parlando con altre persone che stavano facendo la mia stessa dieta venne fuori che anche loro avevano problemi. A me fortunatamente non è successo ma persone che conosco hanno avuto anche problemi di sbalzi di umore o ragazze a cui era andato via il ciclo mestruale. A un certo punto ho dovuto smettere di prendere quelle pillole maledette».
Quando è scoppiato il caso cosa ha pensato?
«Devo dire che un po’ me lo aspettavo, quando ho saputo la notizia ho pensato subito che si trattasse di lei».

L'intervista alla paziente di Campi Bisenzio

«Avevo sentito parlare di lei da una mia amica che già ci andava - ha raccontato L. - Sapevo già che dava delle pillole quando ci sono andata. La mia amica, che ci era andata qualche anno fa, mi aveva detto che solitamente ci voleva molto tempo per prendere un appuntamento, con me fece abbastanza velocemente invece. La cosa che mi ha colpito di più quando sono andata al primo appuntamento è stata che mi ha dato una dieta prestampata. Mi è subito sembrata una cosa strana, ero già stata da delle dietologhe in passato e mi avevano sempre scritto loro una scheda personalizzata».

Nonostante i dubbi iniziali tuttavia la paziente, trovandosi comunque davanti un medico, si è fidata di quello che la dottoressa le diceva.

«Mi ha chiesto se oltre alle pillole che prescriveva normalmente avessi bisogno di altro, io le ho detto che stavo attraversando un periodo un po’ stressante e me ne ha prescritte anche altre. A quel punto ha fatto una prescrizione a nome mio e poi mi ha chiesto il nome di mio marito dicendo che più di una non poteva segnarne a me. Poi mi ha dato i nomi di due farmacie dove potevo andare a prendere le pillole. Per le pillole ho speso circa 120 euro e altre 120 per la visita da lei. Sono andata da lei più o meno verso febbraio, ho proseguito seguendo la sua dieta per una ventina di giorni anche se non sono dimagrita velocemente come mi avevano detto, persone che conosco e che erano state da lei mi avevano parlato di 10-15 chili in un mese».

La donna non ha proseguito a lungo a seguire la dieta prescritta dalla dottoressa ma ha avvertito che qualcosa non andava come avrebbe dovuto.

«Non so dire se effettivamente le pillole mi abbiano provocato degli sbalzi di umore ma è probabile che mi abbiano causato problemi alla tiroide».

E quando è arrivata la notizia della misura cautelare emessa a carico della dottoressa non è stata particolarmente sorpresa.

«Appena ho letto la notizia di questa dottoressa di Prato che prescriveva stupefacenti ai pazienti mio marito ha subito sottolineato che lui aveva detto dall’inizio che qualcosa non andava. Per fortuna ho smesso, c’erano davvero molte persone che andavano da lei, ricordo di aver trovato tantissima gente quando sono andata nel suo studio».

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