Furto in un'auto, arrestati tre uomini
A dare l'allarme un testimone che ha avvisato i carabinieri e poi ha inseguito uno dei ladri.
Arrestati tre uomini a Firenze per furto in un'auto.
Nella mattinata di sabato i carabinieri del Nucleo radiomobile di Firenze hanno tratto in arresto tre cittadini albanesi, tutti diciottenni, i quali, dopo aver frantumato il deflettore posteriore di una Mercedes Classe A parcheggiata in via Michelucci, hanno rovistato nell’abitacolo appropriandosi di quello che hanno trovato all’interno (effetti personali tra i quali un paio di occhiali).
Fortunatamente l’episodio è stato notato da alcuni testimoni: tra questi, un cittadino rumeno il quale, dopo aver segnalato il fatto tramite il numero d’emergenza 112, ha deciso di seguire, a bordo del suo ciclomotore, uno dei tre autori del furto, i quali si erano tutti allontanati a piedi per strade diverse. Giunti in via Spontini il soggetto si è accorto di essere seguito e dopo aver minacciato l'uomo, al fine di assicurarsi la fuga, ha scagliato verso il suo inseguitore un mattone trovato per terra che fortunatamente non lo ha colpito, ma si è fermato sul parabrezza del motorino, danneggiandolo. Proprio in quel momento sono sopraggiunti i carabinieri del Nucleo radiomobile che lo hanno fermato.
Le immediate indagini, grazie alle varie testimonianze e alla presenza del proprietario dell’autovettura che ha indicato cosa risultasse asportato, hanno permesso ai carabinieri di capire la probabile via di fuga degli altri due soggetti e, grazie al repentino invio di un’altra pattuglia in zona, sono riusciti a rintracciarli nei pressi del Teatro Comunale delle Cascine. Gli uomini sono stati trovati in possesso degli occhiali della vittima, che sono stati restituiti.
I tre albanesi, viste le evidenze, sono stati pertanto dichiarati in stato di arresto; il soggetto che era stato inseguito, peraltro già sottoposto al divieto di dimora nella Regione Toscana per simili precedenti reati, deve rispondere anche del reato di rapina impropria; tutti sono stati successivamente ristretti presso la casa circondariale di Firenze Sollicciano.