DUE DENUNCE

Fumogeni e petardi in Empoli-Genoa, due anni di daspo ad un 35enne ultras empolese

Punito con il daspo anche un tifoso di 50 anni del Genoa. Entrambi non potranno accedere ai luoghi dove si svolgono incontri di calcio

Fumogeni e petardi in Empoli-Genoa, due anni di daspo ad un 35enne ultras empolese
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Il Questore della provincia di Firenze Maurizio Auriemma ha firmato due Daspo, elaborati dalla Divisione Polizia Anticrimine, riguardanti la partita di calcio della Serie A tra Empoli e Genoa, svoltasi lo scorso sabato 3 febbraio 2024 allo stadio Castellani.

Petardi lanciati verso il campo

Secondo quanto ricostruito dagli agenti, intorno alle 15,00, sia nel settore Maratona, dedicato alla tifoseria empolese, che dalla Curva Sud, dedicato, invece, agli ospiti rossoblù, sarebbero stati accesi petardi e fumogeni. Grazie alla visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, i poliziotti sono riusciti ad identificare i presunti autori del gesto: un 50enne tifoso del Genoa, ed un ultras empolese di 35 anni.

Il tifoso ligure, durante il match, avrebbe acceso e tenuto in mano un fumogeno colorato, mentre il secondo, oltre ad accendere anch’esso un fumogeno, avrebbe anche lanciato due petardi sulla pista d’atletica interna al campo a poca distanza da dove si posizionano i raccattapalle. Il gesto non è passato inosservato e per loro è subito scattata una denuncia alla quale è poi seguita la misura di prevenzione del Daspo della durata di due anni nei confronti del 35enne, e di uno per l’altro tifoso.

Il divieto imposto

"Divieto di accedere ai luoghi dove si svolgono incontri di calcio relativi ai campionati nazionali professionisti e dilettanti, ai tornei internazionali, ai tornei amichevoli, alle partite della nazionale italiana di calcio, che verranno disputate sul territorio nazionale, nonché su quello degli altri stati appartenenti all’Unione Europea": è quanto disposto, dai provvedimenti firmati dal Questore Maurizio Auriemma. La violazione dei divieti imposti, è punita con la reclusione da un anno a tre anni e con una multa fino a 40.000 euro.

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