Il gesto estremo a novembre

"Fu istigata al suicidio". La famiglia chiede verità per Katia Palagi

La donna si lanciò nel vuoto dalla Bretella tra Lucca e Viareggio: era stata raggirata on line da falsi consulenti

"Fu istigata al suicidio". La famiglia chiede verità per Katia Palagi
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Dopo due anni terribile, a novembre del 2024 Katia Palagi si tolse la vita gettandosi dal viadotto della Bretella che unisce Lucca a Viareggio. Un suicidio che però per la famiglia della donna nasconde una verità terribile.

La ricostruzione della famiglia

Alla trasmissione di Rai 3, "Chi l'ha visto?", il marito Giacinto Canini e la sorella Marisa Palagi hanno raccontato come dalla primavera del 2022 la vittima fosse finita nella rete delle truffe online. 

Katia avrebbe provato più volte a tagliare i ponti con i truffatori ma il giorno prima del suicidio, lo smartphone della vittima ha registrato ben nove chiamate dallo stesso numero, con colloqui da 20 a 45 minuti. Erano telefonate minacciose? Secondo la sorella, potrebbero addirittura aver avuto un ruolo decisivo nello spingerla al gesto estremo.

"Sono completamente rovinata"

Stando a quanto ricostruito da Chi l’ha visto?, la donna avrebbe anche sporto denuncia alla Guardia di Finanza di Viareggio. Ma dopo mesi senza notizie, evidentemente preda dell’ansia, Katia aveva provato a risolvere la faccenda da sola, affidandosi a una società di consulenza online. Ma è l’ennesima trappola che la porta a indebitarsi di nuovo. Finché, rendendosi conto della truffa, manda un messaggio al presunto avvocato che la segue: "Mi sono rovinata, non ho più nulla".

Le continue chiamate allo smartphone

Poi, appunto, la scelta di farla finita. Ora la famiglia ha sporto un'altra denuncia, con l'ipotesi di istigazione al suicidio. "Ma al momento non abbiamo saputo nulla – ha rivelato la sorella in televisione – e il telefono di Katia, che non è stato sequestrato, continua a squillare. A chi si trova nelle sue condizioni, dico solo: fermatevi in tempo".

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