Frase razzista durante una partita di calcio giovanile, 14enne squalificato 11 mesi
Necessaria anche la sospensione anticipata della gara per le proteste dei dirigenti al momento dell'espulsione
Una frase razzista che, in campo, hanno sentito tutti. Anche l'arbitro che ha immediatamente fermato il gioco ed espulso il responsabile del gesto. Si potrebbe pensare che tutto questo sia accaduto durante una partita di calcio tra gente adulta (e sarebbe lo stesso da condannare fermamente), invece si stava giocando una gara valevole per il campionato provinciale di Giovanissimi B, vale a dire ragazzini di 14 anni.
Ci localizziamo a Empoli, le maglie sono quelle dell'Avane (formazione di casa) e del Banti Barberino. Uno dei ragazzi degli ospiti urla una frase razzista contro l'avversario che ha un colore della pelle diverso. Se ne accorgono anche gli altri, compreso l'arbitro che ferma il gioco.
Cartellino rosso e parapiglia che ha visto coinvolti anche i dirigenti del Banti Barberino, fino al punto di far decidere al direttore di gara di fischiare tre volte e chiudere anticipatamente la partita perché, come si legge sul bollettino ufficiale: "Non c'erano più le sussistenti condizioni per proseguirla".
Così, anche il giudice sportivo, ha deciso per mano pesante infliggendo ben 11 giornate di squalifica al giocatore e 5 mesi complessivi all'allenatore e ai dirigenti del Barberino.
A fine partita, il ragazzo colpevole del gesto, si era anche scusato con il compagno, ma questo non è servito per migliorare la sua posizione.