Firenze, manifesti contro Marco Carrai all'esterno del Meyer
Il console onorario di Israele definito "sionista". La Procura ipotizza il reato di istigazione alla discriminazione razziale
La Procura ipotizza il reato di istigazione alla discriminazione razziale dopo che alcuni manifesti contro Marco Carrai sono apparsi nella notte tra martedì 12 e mercoledì 13 novembre sui muri dell'ospedale pediatrico di Firenze Meyer. Nei manifesti si vede l'immagine del console onorario di Israele per la Toscana, nonché presidente della Fondazione Meyer, con la scritta "sionista" e ad alcune bandiere della Palestina.
La rivendicazione e i precedenti
La firma sui cartelli è dei Carc (Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo). Il nome di Carrai era finito in una specie di dossier stilato dal sedicente Nuovo partito comunista come un amico di Israele. E a inizio giugno c’era stata una forte contestazione sempre presso la sede della Fondazione Meyer, Gli attivisti, che avevano esposto una bandiera della Palestina, erano tornati a chiedere le dimissioni di Carrai in quanto rappresentante politico dello Stato di Israele
La condanna politica
"Gli antagonisti di sinistra stanno alzando il tiro e ormai stanno stilando delle vergognose liste di proscrizione contro chiunque non la pensi come loro - commenta il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella - . Totale e incondizionata solidarietà a Marco Carrai, la cui foto e nome sono stati messi su dei manifesti affissi per le vie di Firenze, con la dicitura sionista. Ci auguriamo che le istituzioni preposte rimuovano subito quei manifesti, affissi tra l'altro illegalmente».
"Questo attacco è indegno. Marco Carrai - gli ha fatto eco Alessandro Draghi, Fratelli d'Italia, vicepresidente del consiglio comunale di Firenze - non è un guerrafondaio, ma una persona che ha sempre promosso il dialogo. Mi auguro che anche altre forze politiche esprimano solidarietà e riconfermo il mio sostegno al suo ruolo alla guida della Fondazione Meyer".