La delusione

Fiorentina che rabbia: seconda finale persa in poche settimane

Due ingenuità pagate a caro prezzo

Fiorentina che rabbia: seconda finale persa in poche settimane
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Fiorentina, il sogno è finito in mille pezzi nella notte di Praga. Ci ha provato in tutti i modi la squadra di Italiano e ha giocato anche nettamente meglio degli inglesi ma non è riuscita a portare a casa la coppa tanto desiderata.

Due ingenuità l’hanno affossata mettendo in evidenza i limiti del gruppo: poca esperienza nelle gare che contano ed un attacco assolutamente evanescente.

Come nella finale di Coppa Italia con l’Inter anche in Conference League si è vista una Viola che gioca bene, tiene in mano le redini della gara ma non riesce a dare il colpo di grazia all’avversario.

Così finisce che prima o poi gli altri un gol, o due in questo caso te lo fanno e la partita è persa.

La cosa che dà da pensare è che invece di guardare ai limiti evidenti della squadra, che molti tifosi sui social hanno sottolineato il presidente Rocco Commisso punta il dito sull’arbitro.

Mi aspettavo una vittoria - ha detto il numero uno gigliato - potevamo vincere 3-0, ma ci sono stati alcuni casi nel campo dove l'arbitro avrebbe dovuto fare meglio. Jovic con il naso rotto, il caso Biraghi. Ho parlato con il presidente della Premier League. Loro sono degli ‘animali’ per come hanno trattato i nostri giocatori”.

Oggettivamente che i calciatori viola non abbiano trovato un comitato di benvenuto che li abbracciava e li coccolava a Praga è vero, ma c’era in ballo in titolo europeo e aspettarsi un clima rovente era prevedibile.

E comunque al di là di questo va guardata in faccia la realtà: manca un giocatore che faccia gol, manca un Dušan Vlahović là davanti.

Se la Fiorentina vuol fare il salto di qualità deve trovare una punta così e ripartire da Vincenzo Italiano (se resterà) che è una garanzia.

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