Ex Gkn, riaperte le procedure di licenziamento. Arrivate lettere ai 185 dipendenti rimasti
Doccia fredda per i dipendenti dell'ex GKN. Nelle missive arrivate la colpa è attribuita all'occupazione della fabbrica
La ex Gkn di Campi Bisenzio, ora nota come Qf, ha subito un ulteriore scossone. Anche gli ultimi 185 lavoratori rimasti si sono ritrovati nella morsa delle lettere di licenziamento collettivo. Le missive sono datate mercoledì 18 ottobre 2023,
Il contenuto delle lettere
Dal 18 ottobre scattano anche i 75 giorni previsti dalla legge per le contrattazioni sindacali e dunque utili al raggiungimento di un accordo. Chiaro il messaggio delle lettere: chiudere lo stabilimento e lasciare tutti senza lavoro.
Nella missiva si parla di una reindustrializzazione non riuscita per via dell’ ‘occupazione’ della fabbrica da parte di alcuni lavoratori e da parte di soggetti terzi. La scadenza è fissata al 1° gennaio 2024, poi sarà licenziamento di massa.
Speranze spezzate
L'annuncio delle lettere di licenziamento è arrivato come una doccia fredda per i dipendenti, che già nel luglio del 2021 avevano sperimentato l'amara pillola della perdita del lavoro quando l'azienda era ancora attiva nel settore della componentistica per auto.
Dopo il passaggio da Gkn Driveline Firenze a Qf di Francesco Borgomeo nel dicembre del 2021, c'era stata una flebile speranza di un cambiamento di rotta. Tuttavia, questa speranza è stata spezzata, e secondo quanto riportato nelle missive, la colpa sarebbe da attribuire all'occupazione della fabbrica.
Lodi (segr. Fiom-Cgil): "Serve chiarezza"
Samuele Lodi, segretario nazionale per la Fiom-Cgil, insieme alla Rsu ex Gkn, ha alzato la voce in difesa dei lavoratori.
"I licenziamenti trasformano lo stabilimento in un edificio vuoto per il mercato immobiliare. Era l'obiettivo di Borgomeo? Va fatta chiarezza sull'operazione, sempre nascosta dietro l'inagibilità della fabbrica, quando le sentenze di Tribunale e le ore di sorveglianza richieste, e in parte pagate dall'azienda, dimostrano il contrario".
Il sindacato ha chiesto l'intervento urgente del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Mimit) e il ritiro delle lettere di licenziamento.
Fabiani: "Ora tavolo nazionale"
La richiesta di azione immediata è stata eco anche a livello regionale. Valerio Fabiani, consigliere delegato alle crisi aziendali, ha dichiarato.
"Voglio vedere come farà ora il governo a non convocare il tavolo nazionale". Un riferimento diretto al sottosegretario del Mimit, Fausta Bergamotto, che aveva precedentemente affermato che non c'erano i presupposti per l'intervento del governo. Tuttavia, il Ministro Adolfo Urso, prima che i licenziamenti fossero resi pubblici, aveva dichiarato: "Siamo favorevoli ad accogliere il piano che dovrebbe esserci presentato attraverso la Regione".
La comunità locale ora guarda al governo e alle istituzioni per risposte concrete. Mentre la vertenza alla ex Gkn di Campi Bisenzio continua a svolgersi, la speranza è che un intervento governativo possa portare sollievo a questi lavoratori e gettare le basi per un futuro più sicuro per l'industria automobilistica italiana.