Ex Gkn, operai accampati davanti alla Regione da sabato
La protesta estrema degli operai è rivolta al Governo toscano
In 5mila si sono riversati sulle strade fiorentine sabato scorso, 18 maggior 2023, per difendere il sito della ex Gkn. La richiesta è chiara: un polo delle energie rinnovabili e della mobilità sostenibile a servizio della transizione climatica. Il corteo è partito da via Mariti, al cantiere dove sono morte 5 persone, per poi proseguire verso piazza Dalmazia, piazza Tanucci, viale Redi, via di Novoli.
Il servizio di Italia 7 (gruppo Netweek)
"Noi non abbiamo più tempo - commenta la RSU ex Gkn - al quinto mese senza stipendio né ammortizzatore sociale, senza alcuna risposta dalle istituzioni. Ma la domanda che ci facciamo è un'altra: possiamo permetterci questo precedente?
Davanti abbiamo due strade: la vittoria della delocalizzazione, dei licenziamenti e forse di una potenziale speculazione; oppure un consorzio pubblico, un polo delle energie rinnovabili e della mobilità sostenibile a servizio della transizione climatica. Questo sarebbe un valore aggiunto per l'intera Regione, che molto presto dovrà gestire crisi di settori strategici come quello della moda, il cui indotto è in gran parte metalmeccanico e potrebbe trovare a Campi Bisenzio posti di lavoro alternativi".
L'appello
"Le istituzioni si facciano carico della situazione: stipendi subito, legge regionale sui consorzi pubblici e reindustrializzazione". Così operai ex Gkn che si sono accampati nello spazio verde davanti al palazzo della Regione, al termine del corteo di 5 mila persone - per la questura - di 10mila, per gli organizzatori.
"Siamo allo stremo - dice la Rsu ex Gkn - non riceviamo lo stipendio da cinque mesi e sentiamo un silenzio assordante su tutta la vicenda. Non vogliamo più essere presi in giro. Le istituzioni si facciano carico della situazione, le nostre richieste sono note: commissariare QF, stipendi o ammortizzatore, legge regionale sui consorzi pubblici per permettere il nostro progetto di reindustrializzazione, l'unico che sia mai stato presentato su quell'area".
La protesta estrema degli operai è rivolta alla Regione Toscana, che da un mese e mezzo ha ricevuto la proposta di legge sui consorzi industriali senza aver mai risposto nel merito.
"La nostra vertenza in tre anni ha coinvolto 100mila persone e il corteo di oggi è stata una scommessa non facile, perché è il sesto a Firenze e il terzo in cinque mesi. La politica deve prendersi le proprie responsabilità e rispondere non solo a noi, ma a tutto il territorio, che ancora una volta ha dimostrato da che parte sta. Vogliamo sapere se e quando si discuterà della nostra proposta di legge in consiglio regionale".