Un boatotremendo e un'altissima colonna di fumo, visibile a km di distanza. La piana fiorentina è piombata nel terrore quando attorno alle 10:20 di lunedì 9 dicembre si è verificata una terribile esplosione. La deflagrazione è avvenuta durante la fase di caricamento delle autocisterne nel deposito Eni di Calenzano, andato completamente distrutto. L'ondad'urto ha provocato danni agli edifici limitrofi, ferendo anche persone lontane dal luogo dell'accaduto.
Il bilancio delle vittime accertate - alle ore 10 di martedì 10 dicembre 2024 - è salito a quattro. Sono invece ben 27 i feriti totali mentre proseguono le ricerche per rintracciare anche l'ultimodisperso.
Il videoservizio di Italia7, televisione del nostro gruppo editoriale Netweek:
Ultimi aggiornamenti
"Prematuro ipotizzare le cause dell'incidente": la nota di Eni
Comunicato ufficiale di Eni sull'esplosione di Calenzano. Nella nota si legge - assieme al messaggio di cordoglio della società - anche come si stia svolgendo un lavororigoroso di verifica per chiarire le cause dell'incidente, sulle quali al momento è "prematuro ipotizzare la natura".
"Alla luce degli aggiornamenti relativi alle persone rimaste coinvolte nell’incidente di Calenzano, Eni desidera esprimere nuovamente la propria vicinanza alle famiglie delle persone decedute e alle persone ferite o comunque coinvolte.
In merito alle molteplici ipotesi della prima ora che stanno emergendo in merito alla dinamica e cause dell’incidente, Eni conferma che sta collaborando strettamente con l’autorità giudiziaria per individuare quanto prima, in modo rigoroso tramite le opportune e approfondite verifiche tecniche, le cause reali dell’esplosione, delle quali è assolutamente prematuro ipotizzare la natura.
Ogni informazione di dettaglio sarà messa a disposizione da Eni alle autorità giudiziarie che stanno conducendo le indagini, anche a salvaguardia del segreto investigativo".
Rapporto di Arpat: "Concentrazioni in aria trascurabili"
In seguito all'esplosione del deposito ENI di Calenzano è stato attivato immediatamente il Centro Coordinamento Soccorsi (CCS), di cui fa parte anche l’Agenzia regionale per la protezione ambientale. I tecnici ARPAT sono intervenuti insieme ad altri enti e forze dell’ordine. L’incidente è avvenuto in un’area definita “punto di carico”, dove le autobotti effettuano il rifornimento di carburante. L’esplosione non ha interessato il parco serbatoi.
Il rapporto
L’incendio è durato meno di un’ora e dai rilevamenti della stazione meteo della Regione Toscana più prossima all’evento (vicino alla discarica di Casa Passerini) si è evidenziato che i fumi si sono innalzati per una quota stimabile in 100-200 metri dal piano di campagna per effetto della differente densità rispetto all’atmosfera, per poi stabilizzarsi per effetto del vento teso in quota. Dai dati della centralina meteo, è emerso che il vento a terra spirava (circa 9-10 nodi) con direzione di provenienza da Nord-Nord Est verso Sud-Sud-Ovest. Grazie alla limitata durata dell'evento, si stima che la nube si sia dispersa in quota in tempi relativamente brevi e di conseguenza, le concentrazioni in aria a livello del suolo, sono state ritenute trascurabili. Per tali motivi non si è ravvisata la necessità di prelievo di campioni al suolo.
Nel corso del sopralluogo nello stabilimento sui corsi d’acqua superficiale, invece, i tecnici dell’Agenzia hanno verificato che l’impianto di trattamento delle acque reflue di risultava in disfunzione a causa dei quantitativi eccessivi di reflui accumulati a seguito della raccolta delle acque di spegnimento. Appurato che l’impianto stava scaricando acque non depurate, per il traboccamento del troppo pieno nel fosso Tomarello, è stato richiesto immediatamente a ENI di effettuare le manovre per interromperelosversamento, dirottando le acque in vasche interne all’impianto. Le acque sversate, infatti contenevano essenzialmente prodotti schiumogeni utilizzati per lo spegnimento, mentre i residui di idrocarburi sono risultati limitati.
È stato concordato con il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno di chiudere la paratia del collettore di bonifica nel quale recapita il fosso Tomarello, per gestire in maniera meno impattante il deflusso nei fiumi (Bisenzio-Arno). Al contempo ENI ha attivato Labromare per gli interventi di bonifica e per il ripristino della funzionalità del loro depuratore. Nelle prossime ore ARPAT verificherà ulteriormente le attività di gestione dell’acqua da parte di ENI.
In merito alla dinamica dell’incidente all’azienda Eni che risulta tra quelle a rischio di incidente rilevante, sono in corso le indagini da parte delle autorità competenti.
Anche Prato si unisce al lutto regionale: "Per noi tragedia nella tragedia"
Un minuto di silenzio e bandiera a mezza asta sulla facciata del municipio. Così il Comune di Prato parteciperà al lutto regionale proclamato per la giornata di domani, 11 dicembre, a seguito della tragica esplosione avvenuta ieri allo stabilimento Eni di Calenzano.
Il minuto di silenzio sarà osservato alle 10, scandito dai rintocchi della campana di Palazzo Pretorio alla presenza in piazza del Comune di una delegazione dell'Amministrazione comunale e del gonfalone che sarà listato a lutto. La bandiera del Comune sarà a mezza asta. Tutte le manifestazioni pubbliche organizzate dal Comune sono annullate. Per le famiglie delle due vittime di Prato, Vincenzo Martinelli e Carmelo Corso, il Comune chiederà l'attivazione del supporto psicologico.
"Per Prato è una tragedia nella tragedia - dichiara la sindaca Ilaria Bugetti -. Fino all'ultimo abbiamo sperato che da Calenzano arrivassero notizie diverse, ma purtroppo le speranze si sono ridotte minuto dopo minuto fino a darci la certezza del doloroso epilogo. Piangiamo due nostri concittadini, morti mentre lavoravano come ogni giorno; piangiamo due padri di famiglia impegnati a crescere e garantire un futuro migliore ai propri figli. Ci stringiamo attorno alle loro famiglie per questo dolore incolmabile. A nome di tutta la città esprimo vicinanza e profondo cordoglio".
L'amministrazione comunale parteciperà alla manifestazione organizzata per domani pomeriggio a Calenzano da Cgil, Cisl e Uil a sostegno della sicurezza sui luoghi di lavoro come priorità assoluta.
La situazione dei 27 feriti: ancora tre ricoverati in codice rosso
Il bilancio dei feriti nelle ore seguenti all'esplosione è salito fino a quota 27. Dei più gravi sono tre ancora le persone ricoverate, tutte in codicerosso: due sono pazienti al centro grandiustionati di Pisa, entrambi in condizioni moltogravi, una terza persona si trova invece in subintensiva a Careggi. Sono stati infine tutti dimessi o sono in fase di dimissione dall'ospedale i feriti arrivati ieri nei vari ospedali.
I presidi ospedalieri di Prato, Torregalli, Santissima Annunziata di Ponte a Niccheri e Empoli, hanno prestato soccorso nella giornata di ieri ad almeno ventuno feriti, già tutti dimessi. Di questi diciannove si sono presentati autonomamente.
Nel dettaglio: all’ospedale di Prato sono state assistite quattordici persone, a Torregalli tre persone, altrettante ad Empoli ed una al Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri.
“Continuiamo - osserva il presidente Giani - a seguire con attenzione la vicenda e la Regione, in tutte le sue articolazioni, è impegnata a partire con il suo sistema sanitario.”
Incaricati due consulenti per gli accertamenti sull'esplosione
RobertoVassale, esplosivista, e RenzoCabrino, chimico esplosivista, sono i due consulenti incaricati dalla procura di Prato per svolgere accertamenti per le indagini sulla deflagrazione. Entrambi avevano già lavorato come periti nella strage di Capaci della quale si occupò lo stesso procuratore di Prato LucaTescaroli, quando era pm a Caltanissetta.
Esplosione come un terremoto: "Registrato magnitudo di 0.9"
L'esplosione del deposito Eni di Calenzano è stata talmente forte che alle ore 10:21 del 9 dicembre 2024 le stazioni sismiche della Rete Sismica Nazionale dell’INGV hanno registrato un segnale che ha consentito di localizzare la zona in cui è avvenuta l’esplosione e di stimare una magnitudo equivalente pari a 0.9.
L’immagine riporta un’elaborazione effettuata da Davide Piccinini (INGV-ONT) in cui sono mostrate le tracce delle due stazioni più vicine al sito, vale a dire la stazione Montemurlo (MPPT) e la stazione Carmignano (CRMI) poste rispettivamente a 13 e 15 km dal sito industriale. Si nota dapprima l’arrivo delle onde P prodotte dallo scoppio e dopo circa 40-45 secondi un altro segnale più ampio che corrisponde all’onda acustica del boato.
Eni: "Chi ha subito danni potrà chiedere risarcimento"
"Coloro che hanno subito danni materiali a causa dell'incidente al Deposito Eni, potranno richiederne il risarcimento".
Questo quanto si legge sulla pagina Facebook del ComunediCalenzano, sul quale sono riportate le indicazioni di Eni. Il risarcimento danni potrà essere ottenuto con una perizia tecnica e foto.
"Eni informa che per poter attivare la pratica di risarcimento danni è necessario ottenere una periziatecnica, corredata di immaginifotografiche. Invitiamo quindi aziende e cittadini interessati ad attivarsi in tal senso, in attesa di ulterioriistruzioni, di cui daremo notizia quanto prima".
Trovato anche il corpo della quinta vittima
Ritrovato anche il corpo senza vita dell'ultimo dei dispersi dell'esplosione nel deposito Eni di Calenzano. Il bilancio delle vittime sale quindi a cinque: Vincenzo Martinelli, Gerardo Pepe, Davide Baronti, Carmelo Corso e Fabio Cirelli.
Esplosione Calenzano, la devastazione attorno al luogo dell'esplosione
Vetrirotti, persone sbalzate a metri di distanza, feriti anche a distanza dall'esplosione. Questa la potenza distruttiva dell'onda d'urto derivante dalla deflagrazione del deposito Eni di Calenzano. L'intera piana fiorentina è sprofondata nel terrore per l'accaduto, quel boato improvviso che ha squarciato la frenesia di un - fino a quel momento - normale lunedì mattina.
Tanti i danni agli edifici vicini, specialmente in alcune ditte limitrofe alla zona dell'incidente. Tutto questo, unito alle testimonianze di alcuni residenti e commercianti, nel servizio realizzato da Italia7.
Il videoservizio di Italia7, televisione del nostro gruppo editoriale Netweek:
Il video del momento dell'esplosione al deposito di Calenzano: le immagini delle telecamere
Il terribile momento dell'esplosione al deposito di carburante di Calenzano ripreso dalle telecameredisorveglianza. Nel video si vede la deflagrazione devastante avvenuta nell'impianto. Una palla di fuoco e una nube nera, visibile poi da km di distanza.
Il deposito di Calenzano era classificato "come impianto a rischio di incidente rilevante"
Non sarebbe stata una fatalità. L’area interessata dall’incidente a Calenzano è infatti classificata nel "Piano di protezione civile comunale di Calenzano come impianto considerato a rischio di incidente rilevante". Già nel 2020 vi erano state avvisaglie sulla pericolosità del sito: parole che ora risuonano come una profezia.
Quattro morti e un disperso nell'esplosione di Calenzano: chi sono le vittime
Vincenzo Martinelli, Gerardo Pepe, Davide Baronti, Carmelo Corso. Sono loro le vittime dell'enorme e devastante tragedia sul lavoro che ha colpito Calenzano. Ancora disperso invece Fabio Cirelli, con le ricerche che proseguono incessantemente. Tutti e cinque si trovavano nel deposito in quanto autotrasportatori. Nel nostro articolo il bilancio delle vittime con le loro storie ed identità.
Sciopero e assemblea alla raffineria Eni di Livorno
In seguito della tragica esplosione di ieri nel deposito Eni di Calenzano, è stato proclamato oggi uno sciopero di due ore con assemblea e presidio davanti alla raffineria Eni di Livorno, da Fim Fiom Uilm di Livorno e il Coordinamento Rsu delle ditte dell'indotto Eni. Almeno 500 lavoratori da questa mattina, martedì 10 dicembre, alle 8.30 si sono riuniti in assemblea davanti ai cancelli della raffineria Eni.
"Lo sgomento - dicono i sindacati - è per quei lavoratori e per le loro famiglie, questa è una guerra silenziosa che sembra non finire mai e suscita interesse sempre solo dopo tragedie come questa. La rabbia perché non si può morire lavorando".
I sindacati proclamano uno sciopero generale per mercoledì 11 dicembre
CgilFirenze, CislFirenzePrato e UildiFirenze hanno proclamato uno sciopero generale provinciale di 4 ore (fine turno) per mercoledì 11 dicembre con manifestazione (ore 14:30-16:30) in piazza Vittorio Veneto a Calenzano. Interverranno sindacalisti, lavoratori e lavoratrici dei settori coinvolti.
"Esprimiamo dolore per la tragedia, cordoglio per le vittime, vicinanza ai feriti e ai familiari, gratitudine verso i soccorritori, oltre a tanta rabbia per quello che è successo; siamo di fronte all’ennesima tragedia sul lavoro con dimensioni e risvolti ancora da capire su vari fronti. Quello che è successo è inaccettabile, attendiamo il lavoro degli inquirenti per fare luce sulle modalità di quanto accaduto. Senza sicurezza non c’è lavoro, non c’è dignità, non c’è vita”, scrivono i tre suddetti sindacati.
"Basta morti sul lavoro! Scendiamo in piazza per ribadire che la sicurezza sul lavoro deve stare al centro, servono più investimenti, politiche, controlli. Ogni giorno in Toscana e in Italia piangiamo morti o feriti sul lavoro e questa situazione non è degna di un Paese civile", scrive Cgil Toscana in una nota.
La Procura indaga: aperto fascicolo per omicidio colposo plurimo
Il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli si è recato ieri - lunedì 9 dicembre - sul luogo del disastro. La procura di Prato è competenze per Calenzano anche se il comune ricade nella provincia di Firenze. Dopo l'accaduto si è proceduto con l'apertura di un'inchiesta - al momento contro ignoti - per omicidio colposo plurimo. L'intenzione è capire esattamente cosa ha provocato la tragedia e soprattutto se vi siano state negligenze.
A Calenzano inoltre sta arrivando il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco insieme al comandante del corpo dei vigili del fuoco.
Ritrovati due dei tre dispersi: salgono a quattro le vittime dell'esplosione
Salgono a quattro le vittime accertate. Durante le continue ricerche nell'area dell'esplosione di Calenzano, sono stati ritrovati i corpi senza vita di due dei tre dispersi. I cadaveri sarebbero stati ritrovati nell'area della pensilina di carico.
Le vittime della tragedia allo stabilimento Eni salgono dunque a quattro. Nello stabilimento vi è ancora una persona dispersa per la quale proseguono incessanti le ricerche.
"Una giornata terribile per la Toscana": mercoledì 11 lutto regionale per le vittime
"È una giornata terribile per la Toscana. Sono qui sul posto a Calenzano ed esprimo profondo cordoglio alle famiglie delle vittime. L'intervento di tutto il sistema regionale della Toscana con i Vigili del Fuoco è stato immediato e tempestivo evitando la propagazione ad altri depositi. Ringrazio di cuore i nostri soccorritori sanitari sui mezzi e negli ospedali che si stanno prendendo cura dei feriti, il sistema di Protezione Civile Regionale attivato fin da subito, Vigili del Fuoco e Forze di Polizia per il grande lavoro di soccorso, spegnimento e ricerca dispersi".
Questo il messaggio di EugenioGiani al termine della lunga giornata di ieri passata tra il deposito Eni di Calenzano e l'ospedalediCareggi. Il presidente della Regione è stato chiamato anche da SergioMattarella, presidente della Repubblica, ed ha indetto per mercoledì 11 dicembre il luttoregionale. Anche il consiglio regionale ha aperto con un minuto di silenzio. Resta il lutto cittadino a Calenzano per le giornate di oggi, lunedì 9 dicembre, e domani martedì 10 dicembre.
"Questo pomeriggio dopo il sopralluogo all’impianto Eni di Calenzano mi sono recato all’Ospedale di Careggi per rendermi conto di persona dello stato di salute degli 8 feriti lì ricoverati coinvolti nell’esplosione. Ho portato loro il conforto e la vicinanza di tutta la Toscana e ho trasmesso le parole di solidarietà del Presidente della Repubblica, SergioMattarella, che mi ha telefonato appena appresa la notizia".
"Il Presidente Mattarella si è informato su quanto accaduto ed ha voluto esprimere con grande sensibilità la sua vicinanza a chi è stato colpito da questa tragedia e alle loro famiglie. Un gesto che ho sentito di condividere con tutte le persone coinvolte in questo drammatico evento. Ho deciso di indire per mercoledì prossimo 11 dicembre la giornata di lutto regionale per le vittime".
"Voglio ringraziare profondamente tutti coloro che, a ogni livello, hanno dato il massimo per affrontare l’emergenza. Medici, infermieri, operatori sanitari, vigili del fuoco, protezione civile e tanti volontari. In un momento così difficile, la dedizione di tante persone è un segno di speranza per tutti".