Una tragedia

Esplosione Calenzano, chi erano le cinque vittime

Sono loro le vittime di questa ennesima tragedia sul lavoro che ha colpito la Toscana e in particolare la provincia di Firenze

Esplosione Calenzano, chi erano le cinque vittime
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Ritrovati i tre dispersi nell'esplosione al sito Eni di Calenzano. Sarebbero stati ritrovati nell'area della pensilina dell'area di carico Salgono a cinque le vittime della tragedia alla raffineria Eni. Da quanto appreso i due cadaveri sarebbero stati ritrovati nel corso delle operazioni propedeutiche all'avvio delle ricerche dei dispersi.

Le vittime

Il sito Eni è un via vai di storie e di vite, che spesso non si incrociano. Ognuno ha una mansione ben definita. Chi con le pratiche burocratiche, chi guida il camion, chi ha altre competenze. Vincenzo Martinelli, Gerardo Pepe, Fabio Cirelli, Davide Baronti, Carmello Corso. Sono loro le vittime di questa ennesima tragedia sul lavoro che ha colpito la Toscana e in particolare la provincia di Firenze. In comune hanno il loro mestiere: sono autotrasportatori.

Vincenzo Martinelli

Vincenzo Martinelli, 53 anni, originario di Napoli faceva l'autotrasportatore. Viveva a Prato. Divorziato, padre di due figlie, una di 17 anni e l’altra di 19 anni.

"Voglio ricordarti così: ai fatto parte per un breve ma intenso periodo della mia vita condividendo casa, serate in casa a chiederci cosa mangiare e partite interminabili a carte, al "botteghino" a bere birra e guardare le partite di calcio - scrive un amico su Facebooke - Ora potrai riabbracciare il tuo caro papà e vegliare da lassù le tue "bambine. Fai un bel viaggio, sempre col sorriso stampato. Ciao Vicié".

Carmelo Corso

Carmelo Corso, originario di Catania, aveva 57 anni e viveva a Calenzano. Autista della Rat, Raggruppamento Autotrasportatori Toscani. "Un grandissimo lavoratore e un uomo molto esperto", dicono i suoi colleghi.

Davide Baronti

Davide Baronti, 49 anni, vive da sempre a Livorno. Padre di due bambini, sposato. Il suo telefono squillava a vuoto quando un amico ha provato a telefonargli.

Gerardo Pepe

Gerardo Pepe, 46 anni di Sasso di Castalda (PZ), autista alla Sergen. Il suo ingresso all'interno dei cancelli della raffineria avviene alle 7.58. Anche lui, come le altre vittime, non sa che da lì non potrà più uscire.

Franco Cirelli

Franco Cirelli, originario di Cirigliano (Matera) di 45 anni, anche lui come Pepe era dipendente della Sergen. Nella stessa ditta lavora anche Luigi Murno, di 37 anni, di Villa d'Agri di Marsicovetere (Potenza), rimasto gravemente ustionato e attualmente ricoverato a Pisa ma sopravvissuto.

Il video dell'esplosione

Sciopero e assemblea alla raffineria Eni di Livorno

In seguito della tragica esplosione di ieri nel deposito Eni di Calenzano, è stato proclamato oggi uno sciopero di due ore con assemblea e presidio davanti alla raffineria Eni di Livorno, da Fim Fiom Uilm di Livorno e il Coordinamento Rsu delle ditte dell'indotto Eni. Almeno 500 lavoratori da questa mattina, martedì 10 dicembre, alle 8.30 si sono riuniti in assemblea davanti ai cancelli della raffineria Eni.

"Lo sgomento - dicono i sindacati - è per quei lavoratori e per le loro famiglie, questa è una guerra silenziosa che sembra non finire mai e suscita interesse sempre solo dopo tragedie come questa. La rabbia perché non si può morire lavorando".

Ancora 14 persone in ospedale, di cui 2 gravi al Centro Grandi ustioni di Cisanello a Pisa, per loro la situazione è critica", ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani.

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