Direttore d'albergo deve quasi 15 milioni al Fisco: sequestrati immobili di lusso sul Lago di Como
Viveva in Italia ed usufruiva di servizi e sanità con residenza all'estero. Dal 2013 al 2020 aveva effettuato investimenti detenendo i redditi all'estero
Da oltre 15 anni aveva stabilito in Italia il centro dei suoi interessi economici e personali ma al Fisco nazionale aveva dichiarato una residenza estera al solo fine di sottrarre alla tassazione italiana gli ingenti redditi di fonte estera. L'indagine conclusa dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Grosseto ha ricostruito la posizione reddituale e patrimoniale di un cittadino extracomunitario.
L'indagine
I militari hanno ricostruito l’insieme delle relazioni che legavano il contribuente al territorio nazionale dal 2013 al 2020. Sono partiti dai rapporti di lavoro che lo stesso aveva avuto nelle vesti di amministratore/direttore di note catene alberghiere, poi agli ingenti investimenti immobiliari e in partecipazioni societarie effettuati nelle provincie di Como e di Grosseto.
I finanzieri hanno scandagliato ogni possibile indicatore della presenza del cittadino extracomunitario sul suolo nazionale, partendo dalle istanze quale “soggiornante di lungo periodo” nel tempo presentate presso la Questura di Grosseto e costantemente rinnovate, passando per l’iscrizione, unita a quella dei suoi stretti familiari, al Servizio Sanitario Regionale con relativa assegnazione del “medico di famiglia”, nonché agli elevati consumi elettrici rilevati nel complesso residenziale in cui stabilmente dimorava, per finire all’assunzione di “collaboratori domestici” impiegati a tempo pieno presso la sua abituale dimora.
Maxi sequestro
I redditi detenuti all’estero, quantificati per l’intero periodo in circa 12 milioni di euro, sono stati ricostruiti mediante l’esame degli ingenti flussi finanziari transitati sui conti correnti nazionali ed esteri, quest’ultimi acquisiti grazie alla cooperazione dei collaterali organismi finanziari in sei diversi Paesi (Ucraina, Principato di Monaco, Lussemburgo, Malta, Estonia e Lichtenstein) nei cui confronti sono state avanzate, tramite il Comando Generale del Corpo, richieste di “mutua assistenza amministrativa”.
Le indagini hanno consentito all’Agenzia delle Entrate di quantificare in 14,7 milioni il credito dello Stato vantato nei confronti del cittadino straniero comprensivo dell’imposta evasa su redditi detenuti all’estero, delle gravose sanzioni e degli interessi. Inoltre, a garanzia di tale credito l’agenzia, su proposta dei finanzieri, ha richiesto e ottenuto dalla Corte di Giustizia Tributaria di I Grado di Grosseto il sequestro conservativo degli immobili di pregio di proprietà del contribuente, per lo più ubicati sulle rive del Lago di Como, e di valori detenuti in conti correnti bancari, fino alla concorrenza del valore della citata pretesa erariale.