Delitto Viareggio, Cinzia Dal Pino e l'ombrello restituito al ristorante. L'arcivescovo Giulietti: "Non è legittima difesa"
L'imprenditrice si trova agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Tra chi ha condannato il gesto vi è l'arcivescovo di Lucca
L'imprenditrice Cinzia Dal Pino si trova agli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico, per aver investito ed ucciso il 47enne senza fissa dimora Said Malkoun. L'uomo le aveva rubato la borsa, lei lo ha inseguito e lo ha colpito con il suo suv bianco schiacciandolo contro la vetrina di un negozio di via Coppino a Viareggio, passando sopra il suo corpo per ben quattro volte prima di allontanarsi.
Ad inchiodarla le immagini di videosorveglianza - qui sotto il video completo dell'accaduto - con le forze dell'ordine a prelevarla dalla propria abitazione per condurla in procura. Agli inquirenti la donna ha raccontato di essere dispiaciuta di quanto successo, di volerlo solo bloccare per riprendersi la borsa dove dentro aveva effetti personali quali documenti, chiavi di casa e il cellulare. Le modalità hanno però fatto scattare immediatamente l'accusa di omicidio volontario.
Le telecamere riprendono il momento in cui Cinzia Dal Pino investe Said Malkoun
La condanna dell'arcivescovo Giulietti
Dal Pino, secondo gli inquirenti, è apparsa fredda tanto di persona quanto appare nel video. Questo suo gesto ha scatenato non solo la città di Viareggio ma l'Italia intera, divisa tra chi esprime "solidarietà" a Dal Pino e chi invece condanna senza appello l'uccisione di un uomo. Tra chi ha condannato senza appello quanto commesso da Dal Pino vi è l'arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti.
"Il video evidenzia un comportamento sbalorditivo. Come si fa a passare con la macchina più volte sopra il corpo di una persona? Come pensare che una tranquilla e stimata signora, capace imprenditrice, potesse compiere un’azione del genere? Il male vince quando ci rende cattivi: chi esulta perché questo episodio sarebbe un episodio di legittima difesa dimostra come il male vince. Io dico, non esultiamo, questa non è legittima difesa e non è giustizia".
La donna - titolare dello stabilimento balneare bagno Milano di Viareggio - avrebbe inoltre avuto l’accortezza di riportare indietro l’ombrello che le avevano prestato al ristorante dove aveva cenato in precedenza assieme agli amici. Denotando dunque ulteriore freddezza e cinismo nelle sue azioni.
La maggior parte dei commenti sui social sembrano virare verso la donna, eletta a simbolo di una popolazione che ha reagito e si è fatta giustizia da sola, non meritando l'accusa di omicidio volontario. Dall'altra chi invece non perdona la perdita di una vita umana, condannando fermamente l'episodio di estrema violenza.