"Condizioni disumane" al carcere di Sollicciano, sconto di 312 giorni della pena
Anche altri centinaia di detenuti hanno presentato la medesima istanza, un grande problema che si protrae da tempo
312 giorni di riduzione della pena e 72 euro a titolo di "ristoro pecuniario". Il tribunale di sorveglianza di Firenze ha così accolto il ricorso di un detenuto sudamericano di 58 anni (ora scarcerato) che stava scontando al carcere di Sollicciano una condanna per omicidio volontario. La decisione è stata presa sulla base dell’articolo 3 della Convenzione europea sui diritti dell’uomo, laddove si proibisce "la tortura e il trattamento o pena disumano o degradante".
Il magistrato ha ritenuto che, nel periodo di reclusione nel penitenziario fiorentino, a causa delle condizioni di vita nel carcere, "l’uomo - assistito dall’avvocato Elisa Baldocci - sia stato sottoposto a una prova d’intensità oltre l’inevitabile livello di sofferenza inerente alla detenzione rendendola tale da superare la soglia del trattamento inumano e degradante in violazione dell’articolo 3 della Cedu, anche in considerazione del periodo non breve trascorso all’interno dell’istituto dove è stato recluso dal 2014 al 2022".
Il detenuto, attualmente in prova ai servizi sociali, avrebbe dovuto estinguere la sua pena il 19 marzo 2027 per un omicidio avvenuto quasi vent’anni fa alle Cascine. Ma, secondo il magistrato, la reclusione in quelle condizioni oltrepassa contro ogni diritto.
Si sono presentate prove di celle invase dagli insetti, umidità, sporcizia e uno spazio a disposizione appena sufficiente: nel provvedimento, oltre alle impressioni dello stesso magistrato che ha visitato il carcere di persona, emergono anche verbali dei sopralluoghi fatti dall’Asl, dove si evidenzia "importanti problematiche igienico e manutentive. È stato possibile notare la presenza di insetti sui muri, sulle pareti di macchie di sangue conseguenti allo schiacciamento ma anche gli effetti sui corpi di alcuni detenuti, un detenuto ha addirittura mostrato un contenitore in vetro con all’interno diverse cimici morte".
La notizia fa seguito alle centinaia di istante di detenuti che prima di Natale avevano chiesto anche loro uno sconto di detenzione perché pioveva nelle loro celle e, una volta spostati, si erano ritrovati in spazi sovraffollati La situazione a Sollicciano, nonostante alcuni interventi di miglioramento in corso, resta quindi molto critica.