Caporalato a Prato: imprenditrice cinese faceva lavorare a 3.50 all'ora per 12 ore di fila
E' stata denunciata una imprenditrice cinese
Dovrà rispondere dell'accusa di sfruttamento del lavoro una imprenditrice cinese, che faceva lavorare 5 connazionali 12 ore al giorno a poco più di tre euro al giorno. Niente ferie e nemmeno giorni di riposo. Una condizione di bisogno la loro, di sfruttamento quello della donna.
E' quanto hanno scoperto i controlli dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Prato, unitamente ai colleghi della locale compagnia Carabinieri, ai militari di vari N.I.L. del centro Italia, del Nucleo Operativo del Gruppo Tutela del Lavoro di Roma, a Ispettori Territoriali del Lavoro di Lucca-Massa Carrara, Roma, Macerata e Salerno, nonché Inps e Inail.
Sono state passate al setaccio diverse aziende pratesi, soprattutto, ma non solo, del settore tessile-manufatturiero.
"Alt caporalato due"
Un gran numero di violazioni, inerenti all’impiego in nero, quale manodopera, di numerosi cittadini extracomunitari clandestini, l’omessa applicazione di obblighi normativi in materia di sicurezza e formazione dei lavoratori, sorveglianza sanitaria, irregolarità in materia di normative antincendio ed indebita installazione di impianti audio visivi atti a controllare l’operato dei lavoratori. Queste alcune delle irregolarità riscontrate durante l'indagine della campagna di controlli "Alt caporalato 2".
Diverse le irregolarità
Nel corso della complessa e prolungata attività, sono stati individuati ed identificati, complessivamente, circa 25 lavoratori extracomunitari privi di permesso di soggiorno. Circa 40 persone sono state deferite in stato di libertà, di cui 21 imprenditori. A carico di ben 17 aziende, è stata disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale.
Sono state inoltre comminate, complessivamente, sanzioni pecuniarie per oltre 450.000 euro. I carabinieri, collaborati dalla locale ASL, hanno inoltre proceduto a controlli presso alcuni cantieri edili, in seguito ai quali due imprenditori sono stati denunciati all’autorità giudiziaria.
Ad uno è contestato l’impiego, in nero, di un lavoratore extracomunitario privo di permesso di soggiorno.
Il secondo imprenditore è invece ritenuto responsabile di aver formato un falso contratto d’opera occasionale. Nei confronti di un’azienda è stata disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale. I procedimenti penali si trovano nella fase delle indagini preliminari.