PICCHIATO E BRUCIATO

Cadavere carbonizzato ad Agliana, l'autopsia conferma l'omicidio: riempito di botte prima delle fiamme

Per gli inquirenti è dunque tempo di indagare sul possibile movente dell'omicidio e su chi avrebbe potuto incontrare la vittima nella notte

Cadavere carbonizzato ad Agliana, l'autopsia conferma l'omicidio: riempito di botte prima delle fiamme
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Il giallo di Agliana ha preso una prima svolta con l'esito dell'autopsia. Alessio Cini, 57 anni, tecnico della Microtex - azienda tessile di Prato - è stato ucciso nella notte tra domenica 7 e lunedì 8 gennaio 2024. Il colpo alla testa risaltato subito all'occhio degli inquirenti e del medico legale sarebbe stato inferto da qualcuno.

Tramortito, l'uomo sarebbe stato riempito di botte su tutto il corpo. Terribile soprattutto quanto accaduto successivamente. Quando il corpo inerme è stato ricoperto di liquido infiammabile e le fiamme sono state appiccate, Cini sarebbe stato ancora vivo. Così il cadavere è stato trovato carbonizzato nella campagna della Ferruccia di Agliana, con il fumo a far scattare l'allarme dei vicini.

Una vita tranquilla

Questo quanto emerso fin qui dall'autopsia, come ha raccontato il quotidiano La Nazione. Gli esami svolti all'Ospedale San Jacopo di Pistoia hanno dunque confermato l'ipotesi dell'omicidio, fin da subito maggiormente tenuta in considerazione rispetto al suicidio. Le indagini ripartono da qui, dopo aver scandagliato a fondo la vita di Alessio Cini, il quale viveva alla Ferruccia di Agliana in una villetta trifamiliare, in uno dei tre appartamenti.

Una vita tranquilla da genitore di una figlia adolescente separato dalla moglie, lo stesso lavoro di sempre alla Microtex e l'abitudine a prendersi cura della propria famiglia. Era successo, assieme al fratello Luca, con la madre novantenne, scomparsa la scorsa estate, e succedeva ora con la sorella maggiore, disabile da tempo.

Il pensiero della casa

L'unico pensiero a disturbare la routine di Alessio Cini negli ultimi tempi, dicono gli amici, sarebbe stato quello riguardante la casa. Il suo appartamento di Ponte dei Baldi, alla Ferruccia, era andato all'asta probabilmente per motivi economici. L'uomo quindi, si era rivolto proprio a loro per trovare una sistemazione.

Per chi indaga, confermata l'ipotesi dell'omicidio, è tempo di volgere lo sguardo verso il movente e verso chi, nel cuore della notte, avrebbe potuto chiedere a Cini di incontrarlo per tendergli un agguato e ucciderlo brutalmente.

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