Maxi operazione

Bonus facciate: cantieri fantasma in 9 province: sequestri della Finanza per 2,6milioni di euro

Ben 45 i cantieri, nelle province di Roma, Milano, Monza, Varese, La Spezia, Massa, Lucca, Pistoia, Pisa

Bonus facciate: cantieri fantasma in 9 province: sequestri della Finanza per 2,6milioni di euro
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Il gip di Pisa ha disposto il sequestro preventivo di circa 2,6 milioni di euro relativi a contributi indebitamente percepiti sotto forma di crediti d'imposta relativi ai cosiddetti bonus facciate e ristrutturazioni edilizie: Secondo un'indagine della Guardia di finanza di Pisa, i lavori non sarebbero mai stati eseguiti.

Denunciati i 2 amministratori di una società edile di Pisa per indebita percezione di erogazioni pubbliche.

L'indagine, nata da un controllo fiscale sui bonus in materia edilizia, ha consentito, spiega la Gdf, «di disarticolare un complesso sistema fraudolento, basato sull'emissione da parte di una società 'general contractor' di un numero consistente di false dichiarazioni» per attestare «fittiziamente l'esecuzione di lavori edili per 3 milioni di euro, in prevalenza per il cosiddetto bonus facciate, nei confronti di vari condomini, in realtà mai" fatti o "eseguiti per importi nettamente inferiori».

Ben 45 i cantieri, nelle province di Roma, Milano, Monza, Varese, La Spezia, Massa, Lucca, Pistoia, Pisa, 'visitati' dalla Gdf: "All'esito dei sopralluoghi, i militari rilevavano nella quasi totalità la mancata esecuzione dei lavori, l'assenza di ponteggi ovvero di lavoratori all'opera, nonché la mancata esposizione della cartellonistica prevista a norma di legge attinente all'esecuzione dei lavori".

Per i «malcapitati condòmini», aggiungono le Fiamme gialle, «oltre al danno la beffa» per aver «sborsato una somma pari al 10% o del 50% nei confronti dell'impresa edile per l'agognata ristrutturazione» non eseguita.

Gli indagati, presentando false dichiarazioni avrebbero invece conseguito «indebiti contributi sotto forma di crediti d'imposta», col meccanismo dello sconto in fattura: solo il sequestro preventivo, spiega la Gdf ha «impedito l'introduzione e la circolazione, nel circuito economico legale, di crediti di imposta indebitamente percepiti, tra l'altro, utilizzabili in compensazione con debiti tributari o cedibili a terzi. Il sequestro è stato eseguito sul cassetto fiscale della società general contractor" in sinergia con l'Agenzia delle entrate».

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