Blitz al Porto di Livorno, sequestrate e distrutte due tonnellate di gelato
A destare i dubbi è stata la mancanza di alcune importanti informazioni richieste dalla normativa sanitaria unionale
Due tonnellate di gelato sequestrate e distrutte. È accaduto al Porto di Livorno dove si è consumato un blitz della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle dogane in relazione a una partita di gelati provenienti dagli Usa, ma asseriti essere di produzione italiana.
Le indagini
L’attività è scaturita da una segnalazione dell'Ufficio veterinari per gli adempimenti comunitari (UVAC) al reparto antifrode delle Dogane di Livorno. A destare i dubbi è stata la mancanza di alcune importanti informazioni richieste dalla normativa sanitaria unionale relative alla filiera produttiva e al rispetto della cosiddetta "catena del freddo" del prodotto destinato all'importazione al porto di Livorno.
I sospetti si sono concentrati su due certificati sanitari dichiarati essere stati emessi dalle Autorità sanitarie della Lombardia e presentati per attestare la tracciatura del prodotto di rientro dagli Usa. Le indagini hanno confermato come si trattasse di documentazione falsa, presentata per indurre in errore il personale del Ministero della Salute, al fine di poter importare e, quindi, commercializzare prodotti privi di una effettiva tracciatura.
Sotto la direzione della locale Procura sono state eseguite perquisizioni e accertamenti nelle provincie di Milano e Como, nel corso delle quali sono state acquisite fonti di prova sulla falsità dei documenti e sul voler aggirare i controlli sanitari. L’Attività coordinata dalla locale Procura si è chiusa con la denuncia del legale rappresentante della società che ha tentato di introdurre nel territorio dello Stato i gelati non conformi. La partita di gelati è stata distrutta sotto la vigilanza di personale di Adm e della GdF, previo provvedimento del Ministero della Salute.