Negli ultimi tempi, Pierantonio Cianti, 71 anni, aveva ripetuto più volte: “Faccio un casino”. Non voleva lasciare la sua casa in via Garibaldi a Barberino di Mugello, dove lo sfratto esecutivo era previsto per domani, giovedì 11 dicembre. Nella notte tra domenica e lunedì, ha scelto di morire facendo esplodere l’abitazione. Gli inquirenti stanno approfondendo la natura volontaria dell’esplosione.
Il tubo del gas è risultato manomesso e, oltre alle due bombole in cucina, è stata trovata una tanica di benzina e una vecchia stufa elettrica, in grado di generare fiamme. La combinazione di materiale infiammabile e gas ha reso l’appartamento una trappola mortale.
Ricostruzione della dinamica
La dinamica dell’accaduto è in fase di ricostruzione. Cianti, consapevole da circa un anno di dover lasciare l’alloggio per la scadenza del contratto, era tornato a casa dopo una cena con amici. Poco dopo le tre di notte, ha inviato un messaggio alla proprietaria dell’immobile; alle 3.45, è avvenuta la deflagrazione. Quando i vigili del fuoco sono entrati, lo hanno trovato senza vita vicino all’ingresso, probabilmente spinto lì dal movimento d’aria o nel tentativo disperato di uscire.
In un’altra stanza, sono state trovate altre bombole: tre in totale, una delle quali aveva la valvola aperta e risultava ancora incandescente al momento del primo intervento.
Gli investigatori non escludono che Cianti abbia tentato di uscire dall’appartamento negli attimi finali, ma la ricostruzione supportata da testimonianze indica chiaramente che, nelle settimane precedenti, aveva espresso angoscia per lo sfratto imminente, parlando di un gesto eclatante.
Conseguenze e indagini
La violenza dell’esplosione ha devastato non solo l’appartamento, ma l’intero stabile. Sette abitazioni sono state dichiarate inagibili, l’area circostante è stata transennata e l’edificio evacuato per il rischio di crolli. Per precauzione, sono stati chiusi anche alcuni locali della vicina Pubblica Assistenza Maria Bouturlin.
La Procura ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia sul corpo di Cianti. L’appartamento è stato posto sotto sequestro mentre continuano le verifiche tecniche e le audizioni di amici e parenti, nel tentativo di ricostruire le ultime ore di una vicenda che avrebbe potuto causare una tragedia collettiva.