Il fatto

Autovelox abbattuto ad Arezzo: "Non sappiamo se sia stato il vento, ma noi siamo dalla parte di Fleximan"

Parla uno dei responsabili del partito Pro Italia, Ludovico Vicini, che ha organizzato una raccolta fondi per il "giustiziere" dei rilevatori di velocità

Autovelox abbattuto ad Arezzo: "Non sappiamo se sia stato il vento, ma noi siamo dalla parte di Fleximan"
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Autovelox abbattuto: opera di un Fleximan toscano o colpa del vento? Il fatto è accaduto nella notte di sabato 2 marzo lungo la SR142, podo dopo il varco per la città di Rassina, capoluogo del Comune di Castel Focognano, in provincia di Arezzo. Il mistero ancora non è stato risolto dalla polizia locale, intervenuta sul posto e titolare dell’indagine, che ha posto il dubbio su ciò che potrebbe essere successo. Non si esclude che qualcuno possa aver provato a seguire le orme del popolare tagliatore di autovelox. Ma è tutto ancora da accertare.

Per approfondire l’accaduto abbiamo contattato Ludovico Vicino, componente della segreteria nazionale del partito Pro Italia con sede a Pisa che, tra le tante azioni proposte, si impegna a raccogliere fondi a favore dei Fleximan di tutta la penisola per aiutarli a difendersi di fronte alla legge qualora vengano identificati. 

“Il fatto di Arezzo non è chiaro: al momento è difficile capire se sia stato una persona a buttare giù questo autovelox o se sia stato semplicemente una danno provocato dal vento - ha dichiarato Ludovico Vicino -. In linea di massima, dalla foto che vedo, sembra sia uno dei “finti” rilevatori di velocità che, di fatto, all’interno sono vuoti e non fanno le multe. Dettaglio che ci fa propendere verso la versione dell’agente atmosferico, anche se tutto è possibile e dovrà risolverlo chi si occupa delle indagini”. 

“Noi di ProItalia anche in questa occasione - prosegue Ludovico Vicino - ricordiamo che abbiamo lanciato la nostra raccolta fondi a sostegno di tutti i Fleximan italiani. Ci siamo già messi in contatto con una persona che è stata identificata in Piemonte e un’altra in Veneto. Cercheremo di offrire loro una quota dei fondi che riusciremo a raccogliere, dividendola in parti uguali tra tutti i Fleximan. Facciamo questo perché vogliamo aiutarli a difendersi con la difesa legale migliore possibile”.

 

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“Riteniamo che questo fenomeno non sia da considerarsi un aumento del vandalismo - aggiunge il rappresentante nazionale di Pro Italia - Qui, in Italia, c’è in realtà un attacco alla mobilità privata e di conseguenza anche una reazione che sì, possiamo dire esasperata, ma comprensibile. L’auto di proprietà è sotto attacco: limiti onnipresenti, autovelox che aumentano, ztl sempre più larghe, blocchi alla circolazione etc... Gli italiani non ne possono più e vogliono giustamente difendere la loro libertà di circolazione. Così, alla fine, qualcuno tra i cittadini esasperati ha deciso di vestirsi da Fleximan e fare giustizia tagliando gli autovelox. Trattandosi di un’ azione popolare, per quanto al di fuori della legge, più che comprensibile, abbiamo deciso di fare il possibile per sostenerla e aiutare le persone che rischiano di passare dei guai”. 

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