Dopo il caso a Porcari

Attacchi lupi, Fratelli d’Italia: “Subito un piano nazionale per il controllo"

Fantozzi, La Porta, Capecchi e Veneri chiedono lumi alla Regione Toscana

Attacchi lupi, Fratelli d’Italia: “Subito un piano nazionale per il controllo"
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«Subito un piano nazionale per il controllo dei lupi e per la difesa degli agricoltori e degli animali allevati. La task force toscana non ha prodotto risultati». Così la deputata di Fratelli d’Italia Chiara La Porta, i consiglieri regionali Vittorio Fantozzi, vicepresidente della Commissione Sviluppo economico e rurale, Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio, e Gabriele Veneri, dopo il caso della donna ferita ad una mano da un lupo mentre cercava di proteggere il suo cane, sul crinale al confine tra Porcari e Montecarlo in Lucchesia.

Fantozzi, Capecchi e Veneri hanno già presentato un’interrogazione alla Giunta regionale.

«La situazione è fuori controllo, la presenza del lupo si è moltiplicata negli ultimi anni con il ripetersi di stragi negli allevamenti che hanno costretto alla chiusura delle attività e all’abbandono della montagna.

Ormai non solo attaccano le greggi e gli allevamenti ma possono costituire, in determinate situazioni, un potenziale pericolo per le persone e gli animali di compagnia come dimostra il cane della signora di Porcari -sottolineano La Porta-Fantozzi-Capecchi-Veneri- Quali soluzioni intende mettere in campo la Regione Toscana per dissuadere i lupi ad avvicinarsi ai centri abitati? Vorremmo sapere se la popolazione del lupo in Toscana è adeguatamente monitorata, visto che l’ultimo censimento regionale è stato effettuato nel 2016. Una stima riporta che in Toscana i lupi siano circa 600.

I lupi scelgono zone sempre più vicine agli uomini anche per la presenza di ungulati, ed altri animali facilmente attaccabili, nelle aree limitrofe alle città. Chiediamo alla Regione se per le aziende zootecniche, oltre agli indennizzi, si stiano programmando misure apposite per sgravare gli allevatori dai costi di rimozione, trasporto e smaltimento delle carcasse. Un costo che ad oggi sta incidendo interamente sugli allevatori stessi».

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