Amiata, omicidio Del Rio: indagate altre tre donne
Sono accusate di favoreggiamento e ricettazione dopo la rapina e l'assassinio del corriere di borse di lusso
Salgono a otto le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta per la morte di Nicolas Matias Del Rio, il corriere argentino quarantenne il cui corpo era stato ritrovato in fondo al pozzo della villetta del comune di Arcidosso (Grosseto) dove pare sia stato tenuto sotto sequestro dopo la rapina al suo furgone, poi dato alle fiamme, che trasportava borse Gucci per un valore stimato di mezzo milione di euro.
Altre tre donne tra gli indagati
Elmira ed Ersiana Gjoni erano state sentite a sommarie informazioni il 9 luglio. Ritenendo che in quella sede fossero emersi elementi da approfondire, la Procura le ha interrogate il 29 agosto per favoreggiamento. Per ricettazione, invece, è stata sentita Eugenia Bartic, iscritta nel registro degli indagati nella seconda metà del mese scorso. Le Gjoni sono rispettivamente la madre e la sorella di Klodian, uno degli uomini che si trova attualmente in carcere.
Tutte hanno collaborato
Tutte le donne hanno risposto agli inquirenti, mantenendo un atteggiamento collaborativo allo scopo di favorire le indagini; Bartic, ritenuta a sua volta vicino alla banda, ha consegnato alcune borse di cui era in possesso, riconoscendone la provenienza delittuosa. Gli accertamenti sono stati compiuti dai Ris mercoledì 11 settembre nella capitale.
Tre persone sono in carcere, altre due già indagate
Con le ipotesi di reato di danneggiamento, omicidio, rapina e sequestro di persona si trovano tuttora in carcere Ozgur Bozkurt (nato nel 1986 in Turchia e residente ad Arcidosso), Klodjan Gjoni (nato nel 1991 in Albania e residente a Castel del Piano) ed Emre Kaia (nato nel 1996 in Turchia e residente ad Arcidosso: sono i tre uomini della Fiat Panda che tallonò il furgone. Mentre Niko Gjoni, padre di Klodjan e tuttofare per la proprietà della villetta, e Zindan Bozkurt, il fratello di Ozkurt, sono indagati per gli stessi capi di imputazione salvo l’omicidio; e attualmente non sottoposti a misure restrittive.
L'Amiata è ancora in lutto
La comunità dell’Amiata è ancora profondamente scossa dalla vicenda: il corriere abitava con moglie e figlio ad Abbadia San Salvatore, che aveva organizzato una fiaccolata per chiedere giustizia e verità, mentre Arcidosso è stato fautore di un incontro di boxe con lo scopo di favorire l’integrazione della comunità turca, la nuova Pro loco di Castel del Piano una raccolta fondi alla quale hanno partecipato aziende e privati da mezza Italia.