Ambiente

Allarme cinghiali in Toscana: "I cacciatori devono intervenire, altrimenti serve l'esercito"

"Necessario ridurre il più possibile tali esemplari. E non mi riferisco solo ai cinghiali ma pure ai caprioli: anche in quel caso le problematiche restano aperte”

Allarme cinghiali in Toscana: "I cacciatori devono intervenire, altrimenti serve l'esercito"
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E’ allarme cinghiali in Toscana.

A dichiararlo ora è anche Ritano Baragli, vicepresidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana:

“L’aumento esponenziale dei cinghiali è un problema urgente e va risolto. Il ministero competente aveva parlato chiaro. I cacciatori hanno come obiettivo quello di abbattere un certo numero di esemplari, per far sì che non si diffonda la peste suina. Sono i cacciatori che devono intervenire. Se poi non si riesce a raggiungere gli obiettivi minimi allora seguo quanto detto dal governo, in quel caso servirebbe l'aiuto dell'esercito”. 

Baragli, a proposito dell'allarme cinghiali con gli ultimi avvistamenti a Prato, ha proseguito:

“Le cronache di questi giorni riportano avvistamenti a Prato, ma sono solo gli ultimi casi di una lunga serie. In tutta la Toscana la situazione è molto complessa e ho avuto modo di farlo presente direttamente alla vicepresidente e assessora all'agricoltura Stefania Saccardi. Bisogna evitare il proliferare di questi animali, così come porre un limite all'eventualità che si possa diffondere la pericolosa peste suina”.

“Per questo la strada è solo una: ridurre il più possibile tali esemplari. E non mi riferisco solo ai cinghiali ma pure ai caprioli: anche in quel caso le problematiche restano aperte”.

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