I guai degli agricoltori

Agricoltura in crisi, le "montagne russe" climatiche devastano i raccolti

Troppo caldo e grandine hanno fatto danni pesanti

Agricoltura in crisi, le "montagne russe" climatiche devastano i raccolti
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Non c’è pace per l’agricoltura toscana sferzata dalle montagne russe climatiche.

Dal caldo asfissiante delle ultime settimane che ha compromesso l’impollinazione dei pomodori e fa cadere i frutti prematuramente alla grandine che, a macchia di leopardo, con inaudita potenza, distrugge in pochi minuti le produzioni in pieno campo e sugli alberi come accaduto per il tabacco nella Valtiberina.

E’ la doppia faccia delle conseguenze estreme che i cambiamenti climatici stanno avendo sull’agricoltura in questa pazza estate. Dopo un maggio (+85%) ed in giugno (+86%) eccezionalmente piovosi che hanno innescato fenomeno di “spaccatura” della frutta in maturazione e favorito il proliferare delle fitopatie costringendo gli agricoltori ad ulteriore fatica ed investimenti per salvare le produzioni ed il 37% in più di eventi estremi in sei mesi tra bombe d’acqua, trombe d’aria, frane e grandinate secondo Città Clima di Legambiente, il mese di luglio ha confermato la grande incertezza con cui le imprese agricole devono con sempre più frequenza fare i conti. A dirlo è Coldiretti Toscana in riferimento agli eventi metereologici avversi che hanno caratterizzato il mese di luglio.

Per difendere le produzioni dalla morsa insopportabile del caldo e far arrivare frutta ed ortaggi sulle tavole gli agricoltori cercano di correre ai ripari ombreggiando i prodotti, anche attraverso erba e foglie come barriere naturali. Le scottature da caldo – spiega Coldiretti Toscana – danneggiano in maniera irreversibile frutta e verdura, fino a renderle invendibili. Si cerca di anticipare il raccolto quando possibile o – continua Coldiretti Toscana – si provvede al diradamento dei frutti sugli alberi, eliminando quelli non in grado di sopravvivere, per cercare di salvare almeno parte della produzione.

Ma a influire su questa pratica è anche la carenza di manodopera nelle campagne dove mancano all’appello 10 mila lavoratori. Per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori sono state adottate strategie ad-hoc, dall’utilizzo dei dispositivi di protezione allo stop alla raccolta nelle ore più calde fino al pascolo notturno delle greggi.

La grandine con tempeste di vento ha colpito, lo scorso 22 luglio, alcune zone della Valtiberina con i chicchi di ghiaccio. La fascia colpita è quella nei comuni di Anghiari e Sansepolcro, soprattutto rispetto alla coltura del tabacco, nella zona della Motina dove si stimano i primi danni per una percentuale tra il 70%e l’80%.

Nel piano della Sovara il danno è superiore all’80% con picchi fino al 100%. La grandine è l’evento climatico avverso più temuto dall’agricoltura in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni.

Un fenomeno che ha interessato, negli scorsi mesi, anche zone di grande pregio come il Chianti e che si ripete sempre con maggiore ricorrenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche in alcuni casi più grandi di una palla da tennis.

Ad agitare i sonni degli agricoltori, memori dall’estate di fuoco del 2022 con quasi 600 roghi, c’è anche il timore degli incendi favoriti dal super caldo e dalle raffiche di vento dove in molte aree, soprattutto di costa, il livello di rischio è molto alto.

Per questa ragione Coldiretti Toscana ricorda che fino al 31 agosto 2023 è in vigore il divieto assoluto di abbruciamenti di residui vegetali e forestali e l’accensione di fuochi nelle aree non autorizzate ed invita i cittadini a fare la massima attenzione evitando comportamenti e disattenzioni che potrebbero essere fatali.

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