Aggressione al liceo, ieri il flash mob per sostenere la preside Savino
Oltre 600 docenti universitari si sono schierati con la dirigente scolastica
Aggressione al liceo, ieri il flash mob per sostenere la preside Savino
Continua a tenere banco la vicenda dopo l’aggressione degli studenti fuori dal liceo da parte dei giovani di destra.
Oggi il pubblico ministero, incaricato dell’indagine in corso, sentirà i tre studenti di destra accusati dei pestaggi.
Ieri, intanto, nonostante il maltempo, centinaia di persone, tra studenti e genitori, hanno partecipato a Firenze al flash mob “silenzioso” per esprimere solidarietà alla dirigente scolastica Annalisa Savino. L’iniziativa si è tenuta davanti al liceo scientifico Leonardo Da Vinci in via Marignolli.
Ancora oggi, tuttavia, permangono dubbi su quella che è apparsa una spedizione punitiva. Secondo alcuni video che sono circolati in rete, infatti, i giovani di “Blocco studentesco” hanno aggredito con violenza i giovani di sinistra, sferrando calci e pugni. Secondo altre ricostruzioni, invece, i giovani di destra erano intenti a consegnare alcuni volantini agli studenti e non riuscendo a svolgere la propria attività di proselitismo, a causa dell’opposizione dei giovani di sinistra, sarebbe nata una lite, poi sfociata in vera e propria violenza.
Oltre 600 docenti universitari sostengono la preside
Vola ad oltre 600 adesioni la sottoscrizione avanzata dai docenti universitari.
“Come docenti universitari - si legge nel testo - desideriamo esprimere la nostra totale approvazione in merito al contenuto della lettera a commento della aggressione avvenuta nei giorni scorsi nei pressi di una Scuola Superiore di Firenze, recapitata dalla Dirigente Scolastica Annalisa Savino agli studenti, con il chiaro intento di far prendere coscienza della gravità dell’evento.
I contenuti di tale lettera non appaiono in nessuna loro parte viziati da una presunta “politicizzazione” o strumentalizzazione dell’evento, in quanto richiamano ai principi dell’impegno sociale e correttamente invitano ad aborrire violenza, prepotenza ed indifferenza verso chi ne fa uso.
Il valore pedagogico di tali richiami, ad avviso di chi scrive, è un messaggio potente che non può non essere colto da chiunque ha davvero a cuore le sorti della funzione primaria delle istituzioni educative italiane”.