Zoe e l'amicizia col cagnolino Kia al Meyer. La storia adesso è diventata anche un libro digitale
La piccola di 8 anni è stata ricoverata all'ospedale pediatrico con un quadro clinico complesso. Adesso sta meglio. A non lasciarla sola anche i suoi compagni di una scuola modenese che l'hanno riempita di disegni
Una bambina di otto anni, Kia - un cagnolino - e una classe di bambini della seconda elementare di Modena sono i protagonisti di questa storia.
Zoe, come detto, ha 8 anni ed è stata ricoverata all'ospedale pediatrico Meyer. Qui conosce Kia, il cagnolino che le terrà compagnia e che renderà i giorni in ospedale un po' più leggeri.
Dall'altra parte ci sono i compagni di classe di una scuola elementare Don Milani di Casinalbo, in provincia di Modena, che non l'hanno mai lasciata sola, investendola di biglietti e disegni quotidiani.
Quando Zoe è stata ricoverata da subito il quadro neurologico è apparso complesso. Ma le cure e l'amore che l'ha circondata hanno fatto sì che tutto andasse per il meglio.
Le parole della mamma
"È stata una prova davvero difficile - racconta la mamma di Zoe -, abbiamo vissuto momenti di paura e di grande incertezza, ma sin dal primo momento ci è stato chiaro di trovarci nel posto migliore per Zoe.
All'indiscutibile competenza del team medico che ha seguito Zoe (senza tralasciare lo staff di infermieri a dir poco eccezionale) si unisce il fatto che siamo stati presi per mano da tante figure che ci hanno accompagnato lungo il percorso, rendendolo meno difficile, donandogli un volto diverso".
La pet therapy, una strada vincente
La piccola, infatti, aveva temporaneamente subito una significativa diminuzione della capacità visiva. A salvarla l'amicizia, profonda, con Kia che giorno dopo giorno, fino alle dimissioni, le ha fatto visita per aiutarla nel momento di difficoltà.
Passata la fase critica, spiega una nota, Zoe ha potuto continuare la scuola, la seconda della primaria, grazie al progetto Scuola in ospedale attivo al Meyer. E qui, per merito di un virtuoso "ponte" creato dalle maestre, sono entrati in scena anche i suoi compagni.
Anche loro hanno potuto conoscere Kia attraverso le videochiamate, le foto, le descrizioni fatte dalla bambina, e la hanno resa protagonista delle loro lezioni e delle loro giornate a scuola.
Temi, disegni, racconti, persino un piccolo libro digitale composto a quattro mani insieme a un'altra bimba ricoverata: l'amicizia tra Zoe e Kia è entrata in classe portando il Meyer fuori dal Meyer.
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Durante il mese trascorso al Meyer, Zoe, che adesso grazie alle cure e alla riabilitazione sta meglio, non ha mai smesso di essere in contatto coi i suoi compagni, ascoltando quotidianamente le letture dei loro racconti su Kia.
In questo modo la bambina, arrivata al Meyer alla sua prima esperienza di ricovero, ha avuto modo di vivere in maniera positiva la lunga degenza e i suoi compagni hanno conosciuto un altro aspetto dell'ospedale: un luogo di cura che però non lascia fuori la bellezza, l'amicizia e tutto quello che serve per sentirsi un po' a casa.