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Studentessa si incatena davanti alla Prefettura: "Vogliamo le dimissioni del questore"

La ragazza aveva partecipato alla manifestazione dello scorso 23 febbraio

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Camilla, studentessa universitaria

Si è incatenata davanti alla Prefettura di Pisa in segno di protesta contro le cariche della Polizia a venerdì 23febbraio 2024. Lei è Camilla, studentessa universitaria, anche lei come molti altri venerdì è scesa in piazza per manifestare pro Palestina.

"C'è stato il pestaggio feroce da parte delle forze dell'ordine, così come anche in altre città d'Italia, contro studenti scesi in piazza per protestare contro il genocidio in corso".

Chiare le richieste: dimissioni del questore di Pisa, Sebastiano Salvo, revoca di qualsiasi incarico di gestione delle piazze dei responsabili delle manganellate, codice identificativo per gli agenti in servizio sulle manifestazioni.

"Aggressioni analoghe anche in altre città"

"La particolare violenza esercitata a Pisa rientra a pieno in quella serie di aggressioni analoghe nelle grandi città - dicono da Cambiare rotta Pisa -  ma anche in città più piccole, contro altrettanti studenti medi ed universitari che denunciavano le politiche genocide di Israele e l’aperta complicità dei paesi occidentali.

Camilla, studentessa universitaria

Uguale trattamento subirono alcuni mesi fa gli studenti medi livornesi in piazza al fianco della Palestina, o i manifestanti che a Bologna, Napoli e Torino hanno manifestato sotto le sedi Rai per denunciare la censura al cantante Ghali dopo i noti fatti di Sanremo".

Basta repressione

"Non crediamo, quindi, di trovarci di fronte ad episodi isolati e scollegati l’uno dall’altro, ma ad una precisa strategia governativa veicolata dal Ministero dell’Interno, per reprimere i movimenti studenteschi e le loro rappresentanze ben prima dello scoppio del conflitto in Palestina.

Abbiamo visto in quest’ultimo decennio i governi di qualsiasi colore politico, dal PD a Fratelli d’Italia, dalle solidarietà nazionali ai governi tecnici, adoperare lo strumento repressivo come unica risposta alla protesta delle giovani generazioni schiacciate da una crisi economica, sociale, ambientale e di prospettive di emancipazione senza precedenti.

Non ci stiamo alle strumentalizzazioni di quei sindacati complici come CGIL CISL e UIL che vogliono prendere parola al nostro posto, non ci può rappresentare chi ci alla nostra generazione sta lasciando solo macerie".

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