Si terrà alle 17.30

Siena: oggi è il giorno del Palio. Correranno Istrice, Drago, Torre, Chiocciola, Aquila, Giraffa, Selva, Onda, Nicchio e Tartuca

La Contrada vincitrice conquisterà in premio il Drappellone realizzato per l'occasione dall'artista molisano Roberto Di Jullo

Siena: oggi è il giorno del Palio. Correranno Istrice, Drago, Torre, Chiocciola, Aquila, Giraffa, Selva, Onda, Nicchio e Tartuca
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Istrice, Drago, Torre, Chiocciola, Aquila, Giraffa, Selva, Onda, Nicchio e Tartuca. Tutte pronte le dieci Contrade che oggi, domenica 2 luglio 2023, correranno il Palio di Siena in onore della Madonna di Provenzano. Le Contrade che non partecipano all'appuntamento sono Valdimontone, Pantera, Bruco, Leocorno, Lupa, Civetta e Oca. La prova generale è stata vinta dalla Contrada dell'Onda con il cavallo Viso d'angelo montato dal fantino Carlo Sanna detto Brigante.

La Carriera sarà trasmessa in diretta televisiva su La7 a partire dalle ore 17:30. La telecronaca sarà a cura di Pierluigi Pardo affiancato da Giovanni Mazzini.

Tra le Contrade favorite oltre all'Onda, figurano la Selva, con il cavallo Violenta da Clodia montato dal fantino Giovanni Atzeni detto Tittia, e la Torre con il cavallo Zio Frac e il fantino Giuseppe Zedde detto Gingillo.

Quotato anche il Drago con Ungaros e Andrea Coghe detto Tempesta. A completare la gara la Tartuca con Una per tutti e Sebastiano Murtas detto Grandine, la Chiocciola con Anda e Bola e Jonatan Bartoletti detto Scompiglio, l'Istrice con Reo confesso e Federico Arri detto Ares, la Giraffa con Abbasantesa e Federico Guglielmi detto Tamurè, il Nicchio con Astoriux ed Elias Mannucci detto Turbine, l'Aquila con Veranu e Stefano Piras detto Scangeo.

Il Drappellone di Di Jullo

La Contrada vincitrice conquisterà in premio il Drappellone realizzato per l'occasione dall'artista molisano Roberto Di Jullo.

Si tratta di un elegante dipinto didascalico, capace di generare una narrazione completa e puntuale del Palio nel pieno rispetto della tradizione, in cui non mancano cenni storici della città, ma anche della vita dell’uomo che l’ha dipinto, Di Jullo. Un racconto, una “fotografia” del passato e del presente.

In alto, a protezione, il volto di una Madonna bambina con velo avvolto da un’aura di luce oro e una dedica: A te advocata nostra. Accanto una rosa blu i cui petali raccolgono due iniziali, quelle dei nomi della moglie Paola e del figlio Robert. Primo capitolo di questo racconto su tela di seta.

Sotto, quasi in dialogo con la Vergine, in una tensione aspirazionale, un cavaliere che con forza propende il braccio al cielo. Indossa un’armatura segnata dalla lettera F. Un’altra dedica del maestro all’altro figlio Federico, prematuramente scomparso, ed ora protagonista nella storica battaglia di Montaperti che, nel 1260, vide le truppe ghibelline di Siena sconfiggere quelle dei guelfi di Firenze.

Al centro del drappo, il secondo capitolo di grande impatto visivo. Un gruppo di 10 cavalli, elemento stilistico di Di Jullo. Trasmettono forza e impeto. Caratteristiche richieste su un campo di battaglia, che sia Montaperti o l’anello di Piazza del Campo. Ma anche fluidità.

L’altra cifra figurativa del pittore molisano. Destrieri e cavalli rappresentati in un momento di guerra dove domina un cromatismo che è un chiaro richiamo ai colori del tufo sul quale, due volte l’anno, i senesi combattono la loro personalissima “guerra” di amore e passione. In mezzo a questo tumulto di muscoli, zoccoli e teste, un altro frammento importante della storia di questo artista che ha visto realizzare il desiderio di dipingere il Palio. Un racconto affidato nuovamente alla simbologia con lo stemma di Pescocostanzo, città in cui lavora, quello di Siena, di cui si è innamorato, della sua regione nativa ed infine della Regione Toscana.

Il confine tra il vibrante campo di battaglia, luogo popolato solamente da uomini e cavalli, e quello figurativo che descrive l' “attesa”, è tracciato da un canape dipinto con un effetto 3d. Questo terzo capitolo è declinato tutto al femminile. Un vero e proprio tributo alle donne. Corpi rotondi e pieni che rimandano ai Bàrberi, le palline in legno dipinte con i colori delle Contrade con le quali i bambini senesi giocano al Palio.

Fanciulle e mamme con i loro piccoli, avvolte, quasi protette, dalle bandiere che indicano le 10 “consorelle” che si sfideranno in Piazza. L’araldica contradaiola rappresenta il loro nome. E’ dalle espressioni dei loro volti che emerge il pathos dell’attesa, la bramosia della vittoria.

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