A fine 2025

Siena, la Beko chiuderà: in 300 perderanno il lavoro

L'annuncio al tavolo ministeriale: scattano proteste e presidio permanente degli operai

Siena, la Beko chiuderà: in 300 perderanno il lavoro
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I peggiori timori per i lavoratori della ex Whirlpool si sono trasformati in realtà. La nuova proprietà turca, Beko Europe, ha presentato al ministero delle Imprese il piano per gli stabilimenti italiani. Per i siti di Comunanza, nelle Marche, e di Siena, in Toscana, è prevista la continuità produttiva soltanto fino alla fine del 2025. Poi partirà la "reindustrializzazione". La multinazionale non ha intenzione di tornare indietro.

La chiusura tra 12 mesi

La notizia che i lavoratori e tutta la città di Siena speravano di non ricevere dunque è invece arrivata durante il tavolo Ministeriale in corso a Roma: alla fine del 2025 lo stabilimento senese di via Toselli chiuderà perché Beko non intende continuare a produrre i frigoriferi a pozzetto che oggi escono dal sito di Siena.

 

In 300 rimarranno senza lavoro

La stessa sorte toccherebbe appunto anche allo stabilimento di Comunanza (in tutto sono 1.935 gli esuberi a livello nazionale). Come prospettiva temporale l’azienda ha indicato dicembre 2025 come ultimo mese di attività dei due siti produttivi. Per Siena si tratta di una vera e propria bomba sociale che colpisce circa 300 lavoratori.

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Lo scudo del golden power

La notizia della decisione dei turchi di ridimensionare la produzione in Italia circolava da tempo. Il settore si trova oggi a fare fronte a un calo della domanda in Europa e alla forte concorrenza dei produttori asiatici. Beko ha comunque segnalato al tavolo la volontà di investire 110 milioni sugli stabilimenti italiani. A questo punto da capire sarà l’efficacia dello scudo sull’occupazione alzato dal governo tramite l’esercizio del golden power.

La protesta e il presidio

Molto probabile che diventi comunque permanente il presidio che i lavoratori stanno tenendo al momento fuori dai cancelli dell’azienda che era iniziato nella mattina di oggi, mercoledì 20 novembre. Nei giorni scorsi c'erano già state manifestazioni, assemblee pubbliche e volantinaggio in giro per la città

 

 

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