"Shoah come il genocidio del popolo palestinese": polemica sull'iniziativa dell'Anpi a Bagno a Ripoli
A prendere le distanze Anpi provinciale, ma anche il sindaco Francesco Casini
Gaza e Shoah nel giorno della memoria. Un accostamento che Anpi di Bagno a Ripoli ha pensato di mettere insieme nel Giorno della Memoria. A raccontare quale sia la contezza dell'iniziativa lo dice già il nome: "Mai più: 80 anni fa lo sterminio del popolo ebraico da parte dei nazisti, oggi il genocidio del popolo palestinese da parte dello stato di Israele".
“Shoah come il genocidio a Gaza”, quindi. Un parallelismo inopportuno, condannato da più parti.
Ma andiamo per ordine. L'iniziativa annunciata dall'associazione locale ripolese non è piaciuto all'Anpi provinciale, che ha preso le distanze, definendolo contro ogni logica.
Anpi Firenze: "Sminuire la Shoah è pericoloso"
"L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia da sempre ha la massima cura memoriale e la massima consapevolezza dell'attualità del dramma delle persecuzioni razziali nate dal fascismo e dal nazionalsocialismo. Sappiamo bene quanto quel germe covi tutt'ora, in forme esplicite ed implicite. Riconosciamo con nettezza l'unicità disumana della Shoah. Nell'avvicinarsi del Giorno della Memoria riconosciamo in particolare il pericolo di sminuirne il significato. Condanniamo con fermezza ogni tentativo di diluizione o deviazione.
La situazione di guerra in Palestina ed Israele, che con tanta drammaticità sta tornando a divampare a partire dal 7 ottobre scorso, non ha niente a che spartire con la ricorrenza del 27 gennaio. Tali accostamenti indeboliscono sia il Giorno della Memoria che la nostra richiesta di pace subito. Il nome ed il simbolo dell'ANPI non possono essere associati ad altra posizione che non sia questa. È la nostra posizione di sempre. Per questo prendiamo le distanze dall'iniziativa annunciata dalla sezione ANPI di Bagno a Ripoli per il prossimo 27 gennaio: va contro ogni logica, va contro la nostra storia".
All'iniziativa del prossimo 27 gennaio a Bagno a Ripoli sarebbe previsto anche l'Imam di Firenze, Izzedin Elzir. Il condizionale a questo punto è d'obbligo perché dopo le molte polemiche, anche da parte della comunità ebraica, questa sera al circolo dell'Antella c'è una riunione dove si dovrà decidere se verrà tenuto o meno l'incontro.
Sindaco Casini: "Iniziativa che ha il sapore della provocazione"
L'accostamento del genocidio del popolo ebraico con quanto sta succedendo in Medio Oriente non è piaciuto nemmeno al sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini
"Da sempre riconosciamo e supportiamo il grande lavoro svolto da Anpi Bagno a Ripoli per promuovere sul territorio, a partire dalle scuole, i valori della Resistenza e i principi dell’antifascismo e della democrazia. Siamo tutti dell’Anpi.
Ma stavolta siamo sconcertati e in profondo e totale disaccordo con la sezione locale di Anpi, per l’iniziativa - da cui anche l’Anpi provinciale fiorentina ha preso le distanze - promossa proprio nel Giorno della Memoria, che tenta di accostare l’Olocausto e la guerra Israele-Hamas. Un accostamento che purtroppo sembra avere il sapore della provocazione fine a se stessa e soprattutto lede il ricordo delle vittime della Shoah, non contribuendo certamente a supportare la causa del popolo palestinese.
Siamo invece convinti che tutta la comunità internazionale, oltre ovviamente a ciascuno di noi come singoli, debba adoperarsi di più per raggiungere la Pace in Medio Oriente che continua a mietere vittime ogni giorno, ma non di certo aumentando la conflittualità - ha detto ancora Casini - Un conto è attivarsi per il cessate il fuoco. Un altro è svilire la Giornata in cui si ricorda l’Olocausto, una delle pagine più orribili della nostra storia, di pura follia umana.
Ci auguriamo che Anpi Bagno a Ripoli capisca l’errore commesso e possa tornare sui suoi passi, e che la Giornata della Memoria, il prossimo 27 Gennaio, sia per tutti un giorno di riflessione e non di scontro"
La condanna della comunità ebraica
Molto dura anche la condanna da parte della comunità ebraica.
"Dispiace dover ricordare a chi dovrebbe, per proprio statuto, avere a cuore la memoria della barbarie fascista, che il 27 gennaio è una legge dello stato istituita proprio per riflettere sui crimini del fascismo italiano e la complicità con il nazismo.
Il tentativo di creare inesistenti paralleli fra lo sterminio che il nostro paese ha contribuito a compiere, ottant'anni fa, di ebrei, Rom e Sinti, disabili, omosessuali e oppositori politici, e il conflitto che oggi insanguina dolorosamente il Medio Oriente ha un unico scopo e un unico risultato: annacquare la memoria delle responsabilità fasciste, creare alibi alla già fragile memoria italiana, allontanare la responsabilità della nostra società, che invece vanno ribadite e comprese, studiate per evitarne il ripetersi.
Troppo comodo oggi gettare lo sguardo altrove, trincerarsi dietro nuovi “benaltrismi”, chiudere un occhio nei confronti dei colpevoli di allora, di cui come paese siamo eredi, per gridare alle colpe altrui, e in particolare degli eredi di quelle vittime".