Qaseb, un bimbo di quasi 5 anni, porta con sé una storia di sofferenza, segnata dalla malattia e dalla guerra che ha ridotto in macerie la sua casa a Gaza. Nei suoi occhi si riflettono i ricordi di bombe e distruzione. Ora, in Italia, ha accesso a cure e terapie che erano impossibili nel suo paese. Accanto a lui c’è sempre la sua mamma, Islam, che lo sostiene in questo difficile percorso.
Accoglienza nella comunità
Dal 14 novembre, Qaseb e Islam sono accolti dalla Fondazione Giovanni Paolo II e dalla comunità di Sant’Agata in Arfoli, nel Comune di Reggello. La parrocchia ha aperto le porte della canonica, offrendo loro una camera con bagno privato. In questo spazio convivono con un’altra famiglia proveniente da Gaza City, formata da genitori e quattro figli, tra cui Nour, 17 anni, in cura presso l’ospedale AOU Meyer di Firenze.
Corridoio sanitario per i più vulnerabili
Le patologie di Qaseb e Nour hanno rappresentato una via d’accesso a cure necessarie, grazie a un corridoio sanitario creato dalla cooperazione internazionale per i casi più gravi. Dopo un periodo iniziale in una struttura Caritas vicino al Meyer per cure intensive, Qaseb e la madre hanno dovuto trasferirsi, lasciando spazio a nuovi arrivi di famiglie in difficoltà.

Un caloroso benvenuto
La Prefettura di Firenze ha nuovamente contattato la Fondazione Giovanni Paolo II, e grazie al responsabile dell’accoglienza, Stefano Ermini, Qaseb e Islam hanno trovato rifugio nella parrocchia di don Roberto Brandi.
Recentemente, Qaseb e Islam sono stati accolti dalla comunità di Sant’Agata in Arfoli, che ha aperto i cuori e le porte, integrandoli nella grande famiglia parrocchiale. Qui, condividono esperienze, dolori e speranze con i loro nuovi coinquilini, in un ambiente sereno e verdeggiante, pronto a offrire loro un futuro migliore.
Tra i volti accoglienti c’erano anche il sindaco di Reggello, Piero Giunti, l’assessore Adele Bartolini, e l’operatrice della Fondazione Giovanni Paolo II, Christine Hazboun, che svolge anche funzioni di mediatore linguistico.
“Con grande emozione, si allarga la nostra famiglia dell’accoglienza per persone fuggite da Gaza in cerca di cure e una nuova casa”, ha commentato Damiano Bettoni, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II. “Stiamo lavorando a un progetto più ampio per accogliere famiglie palestinesi, dedicando il 5xmille raccolto a questo scopo. Vogliamo che i palestinesi siano protagonisti del loro destino, investendo sui giovani affinché scelgano la pace.”
“La nostra comunità accoglie Qaseb e sua madre con affetto e consapevolezza della loro difficile storia”, ha affermato il sindaco Piero Giunti. “Sant’Agata in Arfoli ha dimostrato cosa significa essere una comunità solidale, capace di trasformare la cura in gesti concreti. Ringrazio la parrocchia, la Fondazione Giovanni Paolo II e tutti coloro che si stanno impegnando per offrire a queste famiglie un futuro sereno. Reggello sarà per loro una casa sicura dove ricominciare.”