Prato, accordo fra Gida e il Consorzio Spurghisti Associati: lo smaltimento di rifiuti liquidi non sarà più un problema
Un patto che ha come obiettivo principale quello di regolare i rapporti della filiera di settore e quindi mettere il più possibile al riparo il nostro territorio da situazioni di crisi come quelle che si sono verificate nel 2018
Si firma oggi uno storico accordo fra Gida e il Consorzio Spurghisti Associati (Csa) per quel che riguarda lo smaltimento dei rifiuti liquidi a Prato. Un patto che ha come obiettivo principale quello di regolare i rapporti della filiera di settore e quindi mettere il più possibile al riparo il nostro territorio da situazioni di crisi come quelle che si sono verificate nel 2018, durante l’emergenza fanghi di smaltimento dei depuratori, garantendo così la continuità del servizio di vuotatura di pozzi neri e fosse biologiche.
Il sindaco Biffoni
“Ricordo perfettamente l’estate 2018, quando emersero con forza le criticità legate allo smaltimento dei rifiuti liquidi. Lo stop degli spurghisti avrebbe comportato conseguenze disastrose da un punto di vista sanitario – commenta soddisfatto il sindaco Matteo Biffoni -. Una criticità che nell’immediato fu superata grazie alla sinergia tra i diversi soggetti coinvolti e che adesso viene superata a livello strutturale con questo accordo tra Gida e il Consorzio Spurghisti Associati, garantendo un buon funzionamento sul nostro territorio di un servizio essenziale”.
Al tempo stesso, grazie alla firma di questo accordo biennale, che resterà in vigore fino al 31 dicembre 2022, per la prima volta il territorio pratese e dell’area metropolitana sarà in grado di tracciare tutto il ciclo di smaltimento, dal ritiro a domicilio effettuato dagli spurghisti fino al trattamento finale di questo genere di rifiuti, curato da Gida nei suoi due impianti di Baciacavallo e del Calice secondo standard qualitativi elevati e conformi alla normativa nazionale ed europea. I benefici in termini ambientali sono evidenti. Ma anche per i cittadini il ritorno economico sarà positivo, visto che le tariffe per i servizi delle aziende di Csa non subiranno ulteriori oscillazioni di prezzo sul costo di smaltimento dei depuratori fino alla fine del 2022.
“Con questo accordo Gida ribadisce il suo ruolo strategico e di fondamentale importanza per tutta la piana e contribuisce a risolvere il problema dell’incertezza degli scarichi, una delle maggiori preoccupazioni che in passato hanno interessato anche le aziende che si occupano della gestione dei rifiuti liquidi – precisa il presidente dell’azienda di depurazione delle acque, Alessandro Brogi -. Del resto, assieme alla depurazione di acque civili e industriali, questo ramo di attività rientra nella mission di Gida, che ha come obiettivo principale la tutela dell’ambiente e il trattamento di materiali che, senza il passaggio dai nostri impianti, risulterebbero fortemente inquinanti se abbandonati sul territorio come già successo in passato”.
L’accordo prevede, fino al 31 dicembre 2022, l’utilizzo continuativo degli impianti di Gida da parte del Csa, che, a tariffa concordata e fissa, si impegna a garantire un flusso costante e giornaliero di rifiuti liquidi da trattare. Nel dettaglio si parla di almeno 149mila tonnellate di liquami di fosse settiche e residui di pulitura della rete fognaria e delle caditoie all’anno che verranno smaltite a Baciacavallo e al Calice, a fronte di un corrispettivo di circa 4,3 milioni di euro annui garantiti dal Consorzio Spurghisti Associati.
“Questo è il primo grande accordo ufficiale siglato dal Consorzio Spurghisti Associati, che è una associazione di categoria unica nel suo genere in Italia. Siamo nati nel 2018 e rappresentiamo già 48 aziende, principalmente fra Prato, Firenze e Pistoia, anche se negli ultimi tempi aziende di altri territori toscani, senesi, empolesi, aretini e pisani, hanno scelto di associarsi – spiega il presidente di Csa, Gianni Palumbo -. È un accordo che ha una triplice valenza positiva e che per le nostre aziende comporterà la possibilità di poter ripartire con più serenità dopo la pandemia e programmare il futuro con meno incertezze, garantendo di conseguenza ai cittadini, agli ospedali, alle scuole, alle palestre, ai ristoranti e agli enti pubblici e privati la continuità dei nostri servizi”.
La maggior stabilità raggiunta da parte del Csa e il fatto di avere tariffe di smaltimento dei rifiuti liquidi non soggette ad oscillazioni nel tempo, riguardante il biennio dell’accordo, si rifletterà anche in maniera positiva sugli utenti finali, cioè i cittadini
“Il nostro è di fatto un servizio di pubblica utilità e se un passaggio di questa filiera per qualche motivo si inceppa a pagare le conseguenze sono anche e soprattutto i cittadini. Di sicuro grazie alla firma di oggi le tariffe per gli utenti finali non aumenteranno, almeno per quel che riguarda i nostri associati – spiega Cristiano Checchi, responsabile commerciale di Csa -. Abbiamo scelto Gida per l’affidabilità che ci garantisce e per i rapporti oramai consolidati da anni di collaborazione. È un passo avanti importante e unico nel nostro settore, che potrà servire anche per diminuire gli scarichi illegali in fognatura. Ai cittadini diciamo di diffidare di tariffe eccessivamente basse per i nostri servizi sul libero mercato, perché potrebbero essere sinonimo di irregolarità nelle operazioni di smaltimento”.
“La prova più ardua per noi è stata riunire 48 aziende del settore per raggiungere un obiettivo comune - conclude Massimo Durgoni, vice presidente e responsabile commerciale di Csa - una categoria come la nostra è stata sempre in prima linea, giorno e notte, anche durante la pandemia: non ci siamo mai rifiutati di prestare i nostri servizi ai cittadini. Vivo in questo settore ormai da 35 anni e sono emozionato dal fatto che veniamo riconosciuti dalle istituzioni come un unico soggetto e finalmente apprezzati per il nostro valore. Non siamo un servizio pubblico, ma diamo un servizio al pubblico insostituibile”.