"sarà migliore"

Matteo Astarita torna a giocare dopo il tumore e riparte con la Dream Sport

"Il calvario è stato imparare ad andare ad una velocità diversa, ma adesso non ci penso più"

Matteo Astarita torna a giocare dopo il tumore e riparte con la Dream Sport
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In acqua. Di nuovo. Perché è il posto più comodo. Perché è quello che fa da 22 anni. Da quando aveva 14 anni e perché, come dice lui, nel suo paesino di poco più di 5mila abitanti, Albissola Marina (Liguria), un po' tutti giocano a pallanuoto.

Lui è Matteo Astarita, classe 1985, pallanuotista, ex attaccante mancino della Rari Nantes Florentia (ha giocato in Serie A1 e Serie A2). Nel 2010 è vicecampione d'Italia, finalista in Supercoppa LEN e in Coppa Italia, allenatore dell'Under 15. Nel 2011 e nel 2014 è finalista in Coppa LEN, vincendola nella prima occasione con il Savona.

Ma forse, la partita più importante l'ha vinta nel 2021, prima con l'operazione per asportare un astrocitoma (tumore benigno del sistema nervoso centrale) e poi con il recupero post operazione. E forse, quest'ultima fase è stata la parte più difficile.

"La ripartenza è stata più complicata - ha raccontato Astarita -  L'esempio che facevo sempre è che quando ti rompi un braccio devi stare col braccio ingessato. Lì, invece, non è che potevi ingessare. Era dentro. Il recupero è stato più complesso del previsto".

E per recupero intende, anche imparare a parlare.

"Il calvario è stato imparare ad andare ad una velocità diversa. Più piano e con calma. E non ero preparato".

Un colpo di coda del destino. Prima un incidente in autostrada, un semplice tamponamento. Da lì iniziano i giramenti di testa. Seguono i controlli fino alla diagnosi: una cisti all'interno dell'emisfero destro del cervello.

Ma riavvolgiamo il nastro ad oggi, a due anni di distanza dall'operazione. L'appuntamento imminente è quello di domani, sabato 27 gennaio 2024, con la sua nuova squadra, Dream Sport, che incontrerà la perugina Gryphus Sporting Club. Seconda partita di campionato, che punta dritto alla promozione in Serie B.

Un ritorno alla normalità

Fuori i pensieri dall'acqua, quindi, e primo fischio d'inizio dopo 18 mesi di assenza. E' stata un po' così anche la partita di sabato scorso, in esordio con la sua nuova squadra, la Dream Sport, appunto.

"Mi sono sentito libero - ha detto il pallanuotista -  E' stato un po' come sempre. Ho pensato solo alla partita".

Certo, qualche preoccupazione e timore c'era, ma per lui è stato un riprendersi la normalità da quel 15 settembre 2022. Un tempo lungo, lunghissimo, per chi è abituato a stare in acqua.

"Dopo l'operazione ho iniziato ad allenarmi autonomamente, per evitare di avere colpi in testa. Era la mia paura. Mentre a livello di gruppo ho iniziato solo da settembre. Diciamo in modo molto blando".

Matteo Astarita, 38 anni

Invece, i medici gli hanno detto di riprendere la sua quotidianità .

"Sì, ogni sei mesi devo fare un controllo. Mi hanno detto che posso fare tutto e il momento di reazione sembra buono. Per ora vado avanti così".

Ma la paura rimane. Quella sì.

"Sì, fino a poco tempo avevo paura. Un po' di remore. Della serie, se prendo un colpo cosa succede. Poi, nel giocare arriva per puro caso una pallonata. Ho visto che le reazioni sono normali e sabato non ci ho minimamente pensato. Ho fatto come facevo un tempo: giocare e basta".

Testa libera e semplicemente adrenalina sportiva.

"Sì. E' stato come sempre. Quando entro in acqua durante la partita, si spegne tutto. Ho pensato a giocare, ma non al resto. Diciamo che è tornato come era in origine".

La normalità, quindi.

"E' una cosa talmente radicata e un'abitudine che è tornata ad essere esattamente quella. E poi abbiamo vinto. L'obiettivo è quello di arrivare in Serie B".

E adesso come va?

"Adesso non ci penso più. Faccio il mio e qualsiasi cosa succeda, vado avanti. Come se non avessi fatto nulla. O meglio, non ci voglio pensare perché sennò ti porti dietro un freno che non ha più senso di avere".

Perché sarà quel che sarà. O meglio, come cantava Vasco Rossi, "Sarà migliore".

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