La Pina ricorda Chiaverini: il sapore della sua infanzia

Due anni fa Bisenziosette visitò il nuovo stabilimento a Calenzano. Ecco l'intervista al titolare, Massimo Caporali, cresciuto all'interno dell'azienda.

La Pina ricorda Chiaverini: il sapore della sua infanzia
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Le confetture «di una volta» da Settimello all’Italia. Caporali è diventato il titolare dal 2010 dopo una vita in azienda. La sede attuale scelta anche per la sua vicinanza alle colline.

La Pina ricorda Chiaverini: il sapore della sua infanzia

La Pina, nata come rapper, oggi nota conduttrice radiofonica, nell'ultimo giorno del 2018 ha voluto ricordare su Instagram con un post uno dei suoi sapori e ricordi d'infanzia: la marmellata Chiaverini, uno dei marchi nostrani più conosciuti e apprezzati in Italia  e nel mondo.

La Pina dal 1999 è una delle voci di Radio Deejay, dove da oltre dieci anni conduce il programma del tardo pomeriggio Pinocchio, insieme a Diego Passoni.

Qui il post con cui ha ricordato:

"Chiudo in bellezza il 2018 dopo aver trovato al Carrefour la marmellata di more di rovo dei fratelli Chiaverini... il sapore della mia infanzia!"

La visita allo stabilimento

Bisenziosette nel suo numero del 10 giugno 2016 aveva raccontato la visita all'interno del nuovo stabilimento con un'intervista al titolare, "figlio adottivo" dei Chiaverini.

Appena si varca la soglia della parte produttiva dello stabilimento, si viene inondati da un dolce aroma di zucchero e frutta e dal caldo dei bollitori che scaldano le varie polpe: le basi semplici, ma di alta qualità, della ricetta del marchio di marmellate più conosciuto di tutto la Toscana, la F.lli Chiaverini.
L’azienda, che dal 2012 ha sede in via Dante Alighieri a Settimello, da quasi 90 anni è uno dei brand più noti ed apprezzati per la produzione di confetture e conserve tradizionali. Merito anche della caratteristica confezione, il cosiddetto «mastellino», che l’ha resa nota non solo in Italia che prima era in alluminio ma adesso, per le stringenti norme imposte dall’Europa, è in nuovi contenitori colorati.

La storia

La Chiaverini viene fondata da due fratelli nel 1928 appena fuori le mura di Firenze: le materie prime necessarie vengono acquistate dai contadini della zona; le consegne si effettuano a domicilio in bicicletta. Da quei primi passi l’azienda si espande, esportando anche all’estero con l’etichetta bilingue in italiano ed inglese.

Chiaverini
Massimo Caporali, titolare della Chiaverini

Dopo i fondatori si avvicendano i figli e poi i nipoti. Adesso a guidarla è un «figlio adottivo», Massimo Caporali, che la conosce benissimo:

«Ne sono stato rappresentante per 40 anni, poi nel 2008 ne ho acquisito un ramo d’azienda e finalmente nel 2010, dopo un periodo di difficoltà, ne sono divenuto titolare. Questa per me è la mia seconda famiglia, ho trascorso qui tutta la mia vita e conto di rimanerci finché continua a darmi stimoli e a farmi divertire».

Con i suoi 15 gusti di marmellate e le sue varie presentazioni (contenitori troncoconici colorati, in vetro, tubetti, lattine più capienti per gli alberghi), la F.lli Chiaverini è venduta ormai in tutti i supermercati: «Riforniamo tutta la grande distribuzione organizzata - continua Caporali -. Le macchine certamente aiutano la produzione, ma contiamo comunque 10 dipendenti. La ricetta è rimasta quella tradizionale del 1928. La qualità della nostra frutta è sempre di alto livello: le mele ad esempio sono le renette del Trentino e vengono acquistate nel loro periodo di maturazione. Il gusto più richiesto è la marmellata di more di rovo selvatico: ne facciamo più di 1000 quintali l’anno».
Il trasferimento a Calenzano è stato un investimento voluto da Caporali e la scelta della collocazione non è stata casuale: «Mi sono innamorato subito di questa struttura: è molto visibile dalla strada e dalle finestre si vedono le verdi colline settimellesi. E’ un bello scorcio di natura, non siamo immersi nel cemento e tra i capannoni».

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