I cinesi fanno meno figli, calo delle nascite a Prato
In tre anni nella città laniera è sparito un parto su tre
Diminuiscono i nati da madri cinesi. Un dato che va di pari passo anche con la situazione nella madrepatria. Lo dicono i numeri. Dal 2016 al 2022 a Prato emerge una riduzione importante della natalità scesa di circa il 35%. Nel 2020 erano 378 i cinesi nati a Prato, sono passati nel 2021 a 309 e nel 2022 a 257. In tre anni a Prato è sparito un parto su tre.
Così nella città di Wuhu che ha registrato una denatalità importante passando da circa 39mila nati all’anno a 18.489 nati nel 2022.
Si parlerà di questo al convegno Italia-Cina sulla Medicina Materna in programma il primo aprile. I medici dell’Annunziata saranno in collegamento con i colleghi di 14 ospedali della città di Wuhu. Il tema, come detto, sarà quello sul di nascite affinità interessanti tra la madrepatria e quanto accade a Prato.
La sanità che crea ponti
La medicina come scienza universale che crea ponti che uniscono professionisti tra parti opposte del pianeta, superando divergenze e incomprensioni, oggi più che mai. Nell’attualità di questo contesto s’inserisce il Convegno Italia-Cina voluto e organizzato dai medici del Primo Ospedale Popolare di Wuhu, nella provincia di Anhui, in Cina, che sabato 1° aprile hanno scelto per un collegamento accademico sulla Medicina Materna e Fetale, l’Ostetricia e la Ginecologia dell’ospedale Santa Maria Annunziata diretta da Alberto Mattei. Il presidio di Ponte a Niccheri sarà l’unico ospedale europeo a collegarsi con medici di 14 ospedali cinesi, tutti specialisti di altissimo livello.
Per l’Annunziata “special guest” sarà il dottor Paolo Gacci, docente formatore per le emergenze ostetriche in sala parto. Gacci già nel 2014 era stato selezionato come tutor in Ostetricia e Ginecologia (oggi all’Annunziata il direttore di Ostetricia è il dottor Riccardo Cioni) per un progetto di cooperazione internazionale tra la Ausl Toscana centro e il Ministero della Salute della Cina. Il tema della crescita fetale come obiettivo della cura prenatale, sabato sarà al centro dell’intervento di Gacci e del collega Emanuele Fera, responsabile gravidanza a rischio, che tratteranno l’argomento a distanza confrontandosi con gli altri colleghi professionisti in Cina.
«Mi piace pensare che siamo riusciti a mantenere lo scambio culturale con i colleghi cinesi anche a distanza di anni – commenta Paolo Gacci – Ringrazio per l’invito al Convegno la dottoressa Weng Ming che ho conosciuto a Firenze nel 2014 quando la direzione generale intrattenne i primi rapporti con il Ministero cinese della Salute. Da parte nostra e dei colleghi della Repubblica Popolare cinese c’è sempre stato un grande interesse a mantenere buone relazioni. La scelta poi dei medici professionisti cinesi di collaborare con la nostra Azienda sanitaria, è un motivo di orgoglio.