Firenze

Fortezza da Basso, al via la gara per il nuovo Padiglione Bellavista e il terzo lotto di lavori per il restauro dei Bastioni Imperiale e Strozzi

Approvato il progetto esecutivo della nuova struttura.

Fortezza da Basso, al via la gara per il nuovo Padiglione Bellavista e il terzo lotto di lavori per il restauro dei Bastioni Imperiale e Strozzi
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Fortezza da Basso, al via la gara per il nuovo Padiglione Bellavista e il terzo lotto di lavori per il restauro dei Bastioni Imperiale e Strozzi

Approvato il progetto esecutivo della nuova struttura

Prende forma il nuovo Padiglione Bellavista della Fortezza da Basso con il progetto esecutivo approvato ieri dalla giunta di Palazzo Vecchio, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Titta Meucci. Allo stesso tempo, nuovo passo avanti per gli interventi di restauro dei Bastioni con il via al progetto definitivo del terzo lotto di lavori, su proposta dell’assessore Meucci e della vicesindaca e assessore alla Cultura Alessia Bettini.

“Entro 10 giorni andremo in gara con i lavori del nuovo Padiglione Bellavista della Fortezza da Basso - ha detto l’assessore Meucci -, in modo da arrivare all’aggiudicazione entro l’anno e dare il via ai lavori in primavera, dopo aver abbattuto le strutture temporanee. Nel frattempo, abbiamo dato il via oggi anche al progetto per il terzo lotto di restauri dei bastioni, che interesserà i bastioni Imperiale e Strozzi con un investimento di oltre 1,2 milioni di euro. Gli interventi di valorizzazione necessari all’utilizzo fieristico congressuale per fare della Fortezza un nuovo polo attrattivo, non possono infatti prescindere dagli interventi di salvaguardia dell’opera. La realizzazione del padiglione sarà preceduta da una bonifica bellica dell’area e sarà accompagnata dalla sorveglianza attiva di archeologi a tutela delle preesistenze del luogo.
La copertura del padiglione si inserirà nel percorso paesaggistico di visita delle mura e dei bastioni in corso di progettazione”.

“La Fortezza da Basso è una struttura dall’enorme valore artistico e architettonico - ha detto la vicesindaca Bettini -. Prosegue l’impegno per una sua piena valorizzazione quale centro polifunzionale e per una riqualificazione accurata che  ne preservi le caratteristiche di pregio, va quindi in questo senso l’operazione di restauro dei bastioni”.

Ecco il progetto

Il nuovo padiglione Bellavista sarà costruito alla Fortezza da Basso con un investimento di 26 milioni di euro nell’ambito degli interventi di recupero e valorizzazione previsti per il complesso dall’accordo del 2019 tra gli enti proprietari, che vede il Comune di Firenze nel ruolo di soggetto attuatore. Il padiglione Bellavista sarà costruito nell’area compresa tra l‘Opificio delle Pietre Dure, l’ex liceo Machiavelli e il padiglione Arsenale, area attualmente occupata dall’ex magazzino del tribunale e dal padiglione temporaneo Rastriglia, che saranno demoliti.
Il progetto prevede la realizzazione di una sala congressuale da oltre 2500 posti, una sala espositiva, un sistema di percorsi esterni, giardini pensili, terrazze e aree verdi di copertura per massimizzare funzionalità e recupero monumentale.
La struttura si articolerà su un piano terra interamente dedicato ad attività congressuali e fieristiche; un piano interrato prevalentemente destinato alla ristorazione, allo stoccaggio e ai servizi igienici; un primo piano per gli impianti e l’accesso alla copertura composta da giardini, terrazze e percorsi esterni.

Nel dettaglio, l’organizzazione dell’edificio, su una superficie complessiva di 5.100 mq, prevede: un piano seminterrato di 1.600 mq con caffetteria, locale magazzino, servizi igienici, locali tecnici, spazi di servizio e connettivo; un piano terra con sala espositiva (suddivisibile in due sale con pareti manovrabili) da 2.500 mq, locali tecnici, servizi igienici; un piano primo di 40 mq con spazi scoperti per gli impianti tecnologici e accesso alla copertura. Si aggiungono i sistemi dei percorsi esterni, dei giardini pensili, terrazze e aree verdi di copertura. L’organizzazione funzionale dell’edificio prevede una sala congressuale plenaria da 2528 posti, sala A da 1112 posti e sala B da 701 posti; sala espositiva.

Il prospetto rivolto a sud, verso la Porta di Santa Maria Novella è fortemente caratterizzato dalla grande pensilina a sbalzo che coprirà la cavea a gradoni esterna. Il prospetto che guarda verso il padiglione dell’Arsenale è, per scelta e per le interrelazioni che ingenera, il più vivace, complesso e architettonicamente composito. La parte bassa del prospetto è prevalentemente formata da una cortina continua in alluminio e vetro, con aperture che danno accesso all’interno del nuovo padiglione, poste sostanzialmente in asse con l’apertura centrale dell’Arsenale, in modo da creare chiare, dirette modalità di collegamento visivo e continuità di frequentazione fra questi spazi e le relative funzioni. Le parti laterali e tutto il livello alto di questo prospetto saranno rivestite con pannellature in cotto, tanto in omaggio al trattamento delle mura della Fortezza quanto in continuità con le indicazioni di atti e progetti precedentemente redatti per la Fortezza, ma declinate secondo tecniche e senso del tutto contemporanei. Il prospetto nord che guarda verso le mura e verso il bastione Bellavista ha caratteristiche analoghe a quello orientale, presentando al piano terra ampie vetrate con profili in alluminio e, nelle porzioni laterali pannellature in cotto, una pensilina con intradosso con pannellature metalliche microforate e parapetto vetrato come per il fronte est.
Il prospetto verso l’edificio che ospita l’Opificio delle Pietre dure è legato principalmente alle attività a servizio del padiglione stesso, garantite dai percorsi carrabili qui presenti. La parte alta ospita il lungo percorso arredato a verde che dal fronte sud conduce fino alla passerella di collegamento con le mura della Fortezza.

La copertura visitabile, accessibile dal ponte e dalla rampa, è stata immaginata come un luogo ad alto valore ornamentale, con aree a verde non calpestabili da attraversare mediante appositi percorsi. Sul tetto verde non praticabile, che copre la parte anteriore del fabbricato, è prevista una coltivazione a prato selvatico in modo da contribuire alla biodiversità urbana, e creare ambienti vegetali adatti agli insetti impollinatori e alle fioriture spontanee.
L'organizzazione dell'edificio e l'uso dei materiali, processi e metodi edilizi contribuiscono alla tutela della salute, con il contenimento al minimo di materie non rinnovabili e l'uso di materiali eco-compatibili. Le soluzioni architettoniche sono state studiate per ottimizzare gestione e manutenzione.

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