Firenze riavrà il suo Porto: al via i lavori per ripristinare i resti leopoldini del Lungarno del Pignone
Lavori per 4,5 milioni di euro che prevedono anche una pista ciclabile e nuova illuminazione.
Firenze riavrà il suo Porto: al via i lavori per ripristinare i resti leopoldini del Lungarno del Pignone
Nel Settecento vi attraccavano imbarcazioni cariche di carbone che serviva ad alimentare il vicino gasometro. Poi è stato lentamente dimenticato e le piene del fiume l’hanno interrato. Nei primi anni 2000, durante i lavori di scavo per la realizzazione della passerella della linea 1 della tramvia in piazza Paolo Uccello, l'antico Porto fluviale leopoldino è stato ritrovato quasi intatto. Adesso, dopo un lungo stop, partiranno i lavori di ripristino del manufatto storico, insieme a tutta la risistemazione della sponda sinistra dell’Arno del Lungarno del Pignone. Il progetto, dal valore di 4,5 milioni di euro, è stato approvato nell’ultima giunta su proposta dell’assessore all’ambiente Andrea Giorgio.
“Una porzione di Firenze che attende da molto tempo il completamento della sua riqualificazione - ha sottolineato l’assessore Giorgio -: ora, grazie ai finanziamenti del Piano città e della tramvia, abbiamo approvato il progetto esecutivo e a breve partiranno i lavori che dureranno 8 mesi.
E’ un intervento importante per legare passato e futuro della città e rendere sempre più bello e vivibile il lungo fiume, anche fuori dal centro. Grazie agli interventi sarà possibile recuperare un pezzo di storia di Firenze e del quartiere 4 e dare una sistemazione definitiva alla sponda sinistra dell’Arno tra piazza Paolo Uccello e Ponte alla Vittoria con un nuovo percorso in sicurezza per ciclisti e pedoni che permetterà di frequentare ancora di più il fiume”.
I reperti del Porto furono trovati in occasione degli interventi per la realizzazione della linea tramviaria, del relativo ponte e sottopasso della piazza Paolo Uccello. La porzione di Porto ritrovata nell’attuale sottopasso è stata documentata, smontata e collocata nel deposito comunale presso il Poggio Imperiale, mentre la porzione sulla sponda del fiume è stata documentata e ricoperta.
Adesso quella porzione ancora interrata verrà riportata alla luce e collocata a ridosso della spalla del ponte, alla stessa quota in cui è stato ritrovato. Pur non potendolo ricostruire integralmente, si è cercato di dare un aspetto il più possibile vicino all’originale in modo da far capire la sua antica funzione.
Il restauro e il rimontaggio delle strutture del Porto Leopoldino rappresenta infatti un’occasione importante per riproporre alla comunità un pezzo di memoria relativo all’uso del territorio, al rapporto della città con il fiume, al modo di interpretare il commercio e gli scambi durante gli anni di attività del Porto. La soluzione progettuale di ricostruzione è stata preventivamente discussa e concordata con la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato.
Insieme al Porto il progetto prevede anche il completamento e l’allargamento della vecchia pista ciclopedonale a monte del ponte della tramvia, compreso il rivestimento dei nuovi muri e di quelli esistenti in pietra naturale, e la predisposizione di una nuova illuminazione pubblica per la pista ciclopedonale e il Porto.