Firenze, i condomini e gli affitti turistici selvaggi: rumori, rifiuti abbandonati e aumento dei costi
Lo studio effettuato da Sunia, Progetto Firenze e CGIL ha messo in evidenza le difficoltà crescenti dei condomini di Firenze, assaltati dai turisti
“Questo condominio non è un albergo” è uno sportello aperto dai primi di giugno 2023 da Sunia Firenze e da Progetto Firenze, in collaborazione con la Cgil. Si tratta del primo esperimento in Italia nato per difendere la residenza e porre un freno alla cosiddetta "turistificazione" selvaggia.
Il mercato
Da qui la natura peculiare del mercato immobiliare fiorentino attuale. Gli acquirenti non sono più le famiglie o i lavoratori, ma le spesso grandi realtà che acquistano per mettere a reddito le case. È dunque l’offerta di abitazioni ad essere ancora carente piuttosto che la domanda.
In una città in cui gli edifici si sono trasformati in alberghi per turisti, i pochissimi residenti che ancora non si rassegnano a vendere si trovano di fronte a un assedio. Le case aumentano così di prezzo e i proprietari capitano in situazioni complicate.
Per questo motivo sta prendendo piede anche l'idea delle "segnalazioni", come pensato da un'agenzia immobiliare di Firenze, la quale ha deciso di mettere in palio una ricompensa in denaro.
L'obiettivo
Lo sportello si pone l'obiettivo di mettere insieme un quadro delle tante piccole situazioni problematiche che altrimenti farebbero fatica a venire fuori singolarmente.
Attivato a Firenze, ma presto disponibile anche in altre città quali Lucca, Siena, Arezzo e Pisa, sarà a disposizione di tutti i cittadini per segnalare le difficoltà palesatesi all'aumentare delle strutture ricettive di turisti e il conseguente aumento dei costi e l'annullamento del tessuto sociale delle città.
L'indagine
Sunia e Progetto Firenze hanno collaborato con la CGIL per analizzare la situazione dei condomini in città cercando poi di offrire delle soluzioni.
Negli ultimi mesi sono state ricevute ben 97 persone allo sportello, di cui 15 sottoposte ad una intervista più approfondita. Tantissime anche le mail e le telefonate arrivate per segnalare le difficoltà nel vivere oggi in un condominio a Firenze, ormai diventati per gran parte alberghi diffusi.
I risultati dell'indagine
Rumori a tutte le ore, rifiuti abbandonati e crescente insicurezza. Bivacchi negli spazi comuni, biancheria sporca in attesa di ritiro, abuso dei servizi. E poi ancora cambiamento del tessuto sociale del quartiere, aumento delle spese condominiali fino ad oltre il 30% in alcuni casi.
La questione degli affitti brevi ai turisti inoltre non riguarda più soltanto il centro della città ma ciò si sta spargendo a macchia d'olio in tutta la città. La media degli appartamenti destinati ai turisti supera infatti ormai il 50%,
“Le segnalazioni e le criticità sono davvero numerose: una serie di problemi con i quali i residenti si trovano a combattere quotidianamente. Problemi legati alla sicurezza, alla qualità dell’abitare, ai costi aumentati, rumori molesti e tutta una serie di vicissitudini, nei confronti della quale non si trovano difese e possibili rimedi. La sacralità della proprietà privata batte i diritti dei residenti a vivere ‘normalmente nella loro abitazione’: perché ad oggi la legge permette di poter trasformare condomini in alberghi diffusi. E quello che si tutela è il diritto alla rendita, di ‘rendere’ impossibile la vita degli abitanti”, hanno dichiarato Laura Grandi (Sunia Toscana) e Grazia Galli (Progetto Firenze).
Assenza di norme
Da quanto rilevato, ciò che sembra ormai diventato una necessità primaria è una nuova normativa per governare il fenomeno crescente. L’assenza di norme specifiche e una legge nazionale proposta fin qui ancora incompleta ha consentito il dilagare di attività ricettive extralberghiere in pressoché tutti i condomini dei centri storici e in molti condomini negli altri quartieri.
Un’espansione che ora si riconosce essere fuori controllo, che ha già causato alterazioni profonde nel tessuto sociale, economico e urbanistico di molte città e un aumento drammatico del costo dell’abitare, divenuto soprattutto a Firenze proibitivo per molte famiglie, lavoratori e soprattutto studenti fuori sede.
Le proposte
La Cgil Firenze e Toscana, il Sunia Toscana e l’associazione Progetto Firenze hanno già presentato alle istituzioni e alle forze politiche di Comuni e Regione Toscana (Giunta e Consiglio) delle proposte di revisione della normativa regionale in materia di turismo e urbanistica di regolamentarlo in modo da favorire la residenza in proprietà o in locazione ad uso di abitazione principale o per motivi di lavoro e studio.