In un sabato di protesta

Firenze, dialogo avviato dopo l’occupazione della boutique Patrizia Pepe

Sindacalisti e lavoratori occupano il negozio fino a tarda sera, annunciando la partecipazione al tavolo di filiera.

Firenze, dialogo avviato dopo l’occupazione della boutique Patrizia Pepe

In un sabato di shopping nel centro di Firenze, i sindacalisti del Sudd Cobas hanno “occupato” la vetrina della boutique Patrizia Pepe, affacciata su piazza Duomo. All’interno, insieme ai turisti, erano presenti anche gli operai della stireria “Alba” di Montemurlo (Prato), che denunciavano il mancato pagamento degli stipendi da due mesi.

Gli slogan dei lavoratori

La protesta, iniziata intorno alle 15, è proseguita fino a tarda sera. “Non siamo usa e getta, il posto di lavoro non si tocca”, erano gli slogan dei lavoratori, che sottolineavano come dalle vetrine non si vedessero solo i costosi vestiti dei brand, ma anche gli operai che li producono, stanchi di essere trattati come merce a basso costo.

L’azienda al tavolo di filiera

Dopo otto ore di protesta, il sindacato Sudd Cobas ha comunicato che “Patrizia Pepe parteciperà al tavolo di filiera. La lotta di questi lavoratori sta finalmente dando una scossa al sistema moda, chiamando i brand a farsi carico delle condizioni di chi lavora nelle proprie filiere. Da Prato e dalla Toscana può partire una rivoluzione nel modo di concepire le filiere della moda, mettendo realmente al centro i diritti di chi lavora negli appalti e nei subappalti”, ha auspicato il sindacato.