Circolo Rinascita: vendere per salvarlo
L'intervista uscita a metà luglio su Bisenziosette a Giancarlo Paolieri, amministratore del circolo Rinascita di Campi Bisenzio che sta affrontando una situazione difficile.
L'intervista uscita a metà luglio su Bisenziosette a Giancarlo Paolieri, amministratore del circolo Rinascita di Campi Bisenzio che sta affrontando una situazione difficile.
Circolo Rinascita: vendere per salvarlo
E’ in programma per giovedì 23 luglio dalle 20 alle 23 la cena per la campagna di sottoscrizione del Circolo Rinascita. Circoli Amo!! è questo il nome della campagna che sta facendo discutere sul futuro dello storico circolo Arci di Campi Bisenzio.
Negli ultimi tempi si sta facendo sempre più insistente la voce di una possibile chiusura della struttura. Per questo abbiamo cercato di capire come stanno veramente le cose con l’amministratore del circolo Giancarlo Paolieri.
Paolieri, lei è la memoria storica del Rinascita ci spiega cosa sta succedendo?
«Dobbiamo risalire indietro quando nel 2008 riprendemmo la sala del ballo del circolo che negli anni, era stata trasformata in un locale di lap dance.
Una volta rientrati in possesso del locale lo ristrutturammo e ne abbiamo ricavato un ambiente di 750 metri quadri fornito di tutti i servizi. Per fare questa operazione abbiamo preso dei mutui che stiamo continuando a pagare. Mi preme aggiungere che, quando facemmo questa scelta, all’interno del consiglio nacque una riflessione consapevoli che il mondo cambia e che bisognava trovare una nuova soluzione. Arrivammo alla conclusione che la palazzina, acquistata 40 anni prima, storica sede del Pd, doveva cambiare destinazione d’uso per essere venduta e permettere di pagare i mutui e la ristrutturazione del locale storico. Vorrei precisare che anche se vendiamo la palazzina ritorniamo proprietari di un immobile di circa 1800 metri quadri più la parte esterna, destinata a giardino. La riflessione nasceva proprio dal fatto che gestire tutti questi metri quadri non era più possibile perché le spese complessive sarebbero lievitate».
Si spieghi meglio
«Quando l’acquistammo era civile abitazione e noi la cambiammo per uso circolo. Poi ci rendemmo conto che dovevamo ricambiare proprio perché le cose non andavano più come come prima e 30 luglio 2009 abbiamo chiesto al comune il cambio di destinazione. Ecco ancora oggi non siamo a niente. Il Comune non ha ancora sbloccato la situazione. La risposta che ci viene data è che si sta aspettando il nuovo Piano strutturale.
Il tempo passa e noi dobbiamo fronteggiare una situazione d’urgenza».
Non c’è un’altra soluzione?
«Sì, abbiamo proposto al Comune di riservare una corsia preferenziale al Circolo per affrettare le cose. Una procedura del tutto legale che ci permetterebbe di vendere l’immobile. La palazzina è 750 metri quadri e con la sua vendita salviamo il circolo. Se questo non avviene è probabile che siamo costretti a chiudere l’attività del circolo. Non il circolo ovviamente. Una altro aspetto da non sottovalutare riguarda le quattro associazioni di vario genere e i partiti della Sinistra che ospitiamo nella palazzina. Non ci pagano l’affitto ma ci danno un piccolo rimborso. Certo è che se vendiamo l’immobile dove adesso hanno la loro sede verranno ospitati negli spazi del Rinascita. A casa non andrà nessuno, questo è certo. Anche se dovesse chiudere il bar del circolo, il consiglio e i soci continueranno a riunirsi. E’ un gran dispiacere essere arrivati a questo punto ma voglio ribadire che il circolo Rinascita e le associazioni che ospitiamo non moriranno, aspettano solo l’arrivo di tempi migliori».
E ora cosa pensate di fare?
«Con questa intervista cogliamo l’occasione per richiedere ancora una volta al Comune di impegnarsi a concludere la pratica del cambio di destinazione d’uso in tempi brevi per risolvere tutti i nostri problemi».
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